A breve distanza dal documento ufficiale della CMA, l'antitrust del Regno Unito, che pone un serio ostacolo all'operazione, sia Activision che Microsoft hanno risposto dimostrando di essere ancora positivi sulla conclusione dell'acquisizione, aperti alla discussione.
Da una parte, il Deputy General Counsel di Microsoft, Rima Alaily, ha riferito a Kotaku che "Siamo impegnati a offrire soluzioni effettive e facilmente migliorabili che possano rispondere alle preoccupazioni della CMA", si legge in un comunicato di qualche ora fa.
"Il nostro impegno è garantire l'accesso egualitario e di lungo termine a Call of Duty per Sony, Nintendo, Steam e altri, preservando i benefici dei giocatori e degli sviluppatori e incrementando la competizione sul mercato, con questo accordo". Nella comunicazione, il portavoce Microsoft cita anche il fatto che "il 75% di coloro che hanno risposto alla consultazione pubblica della CMA è d'accordo sul fatto che questo accordo sia positivo per l'ambiente gaming del Regno Unito".
Activision Blizzard ha risposto anche attraverso Lulu Cheng Meservey, CCO e EVP Corporate Affairs della compagnia e sempre piuttosto attiva su Twitter a propugnare la causa dell'acquisizione. La Meservey ha ribadito che il documento della CMA è provvisorio, ovvero serve a esplicitare i punti critici dell'accordo in modo da consentire ad Activision Blizzard e Microsoft di poter rispondere al riguardo.
"Speriamo, da ora ad aprile, di riuscire ad aiutare la CMA a capire meglio la nostra industria, in modo che possano eseguire al meglio il loro mandato governativo", ha riferito la CCO di Activision Blizzard, con un tweet che sembra quasi ironico. Poi ha pubblicato una serie di tweet in cui risponde ad alcuni dei punti espressi dalla CMA nel suo documento.
Tra le altre cose, sembra puntare particolarmente sul fatto che il documento continui a non menzionare Nintendo e punti esclusivamente su Sony, mancando però di inquadrare il fatto che quest'ultima si trova in una posizione di leader del mercato con un notevole vantaggio, oltre a non essere peraltro l'unico altro attore rispetto a Microsoft.