Assassin's Creed Valhalla è stato protagonista del miglior lancio di sempre per la serie Ubisoft, totalizzando incassi record: pubblico e critica si sono ritrovati d'accordo nel riconoscere le tante qualità del gioco, ma questi numeri significano che ci troviamo di fronte al miglior episodio di Assassin's Creed mai realizzato?
Facciamo un passo indietro. Stando agli annunci di ieri, gli incassi di Assassin's Creed Valhalla hanno fatto volare la casa francese, che ha messo a segno il miglior trimestre di sempre. Risultati eloquenti, che lasciano ben poco margine alle critiche: i ragazzi di Ubisoft Montreal hanno fatto un lavoro straordinario.
Eppure sembrava che le cose non stessero andando nel verso giusto: l'abbandono del creative director Ashraf Ismail avrebbe potuto avere un effetto dirompente sulla qualità finale del prodotto, così come le tante polemiche che fino a qualche mese fa hanno colpito duramente Ubisoft, creando uno scossone fra i dirigenti dell'azienda.
Dubbi dissipati in tempo per il lancio, lo scorso novembre, che ha visto Assassin's Creed Valhalla portare a casa voti nettamente positivi, a conferma che l'ambientazione inglese del IX secolo e il clan vichingo protagonista della storia avevano colpito nel segno, affascinando e coinvolgendo anche la stampa internazionale oltre che i normali giocatori.
A diverse settimane di distanza, certificato il successo di Assassin's Creed Valhalla, è giusto dire che si sia trattato del miglior episodio di sempre per la serie Ubisoft? Ogni capitolo ha tratto sostanziale giovamento dai progressi tecnologici e non c'è dubbio che le gesta di Eivor abbiano potuto contare su di una base mai così solida, visto il concomitante debutto di PS5 e Xbox Series X|S.
Quando qualcuno dice che "la potenza di una console non è tutto", ha senz'altro ragione: fattori come il talento, l'abilità e il gusto artistico di un team di sviluppo possono creare esperienze straordinarie anche su hardware modesti. Tuttavia è chiaro che per dar vita a un open world ampio, dettagliato ed evocativo come quello di Valhalla sia necessario disporre di una certa capacità computazionale.
Dal punto di vista paesaggistico sì, ci troviamo senza dubbio di fronte al miglior Assassin's Creed di sempre, sebbene gli scenari dell'Inghilterra del IX secolo pecchino sul fronte delle architetture e non siano in grado di consegnarci città splendide com'erano Firenze, Venezia e Instanbul nella saga di Ezio Auditore, o come la Parigi rivoluzionaria di Assassin's Creed Unity, ancora oggi un benchmark per il franchise.
Tuttavia sul fronte strutturale l'impostazione basata sulle alleanze, ognuna legata a una storia e a personaggi differenti, si è rivelata vincente per donare alla saga una solidità narrativa che da tempo mancava, pur al netto di un epilogo non all'altezza delle aspettative, a detta di molti traballante sul piano della coerenza.
Valhalla è il miglior Assassin's Creed, quindi? Di certo è un'ottima base di partenza per il futuro, anche se non sappiamo ancora cosa ci riserverà: le due espansioni in arrivo chiariranno ciò che resta da chiarire sull'avventura di Eivor "Morso di Lupo" e su ciò che è accaduto nel presente, e la sensazione è che qualcuno potrebbe tornare dal passato per un nuovo, avvincente giro di giostra.
Voi che pensate di Assassin's Creed Valhalla? I risultati ottenuti dal gioco sono meritati? Quali aspetti vi hanno soddisfatto di più e di meno? È giusto definirlo il miglior episodio di sempre per la serie? Parliamone.