Un messaggio che doveva essere di apertura e distensione verso gli utenti PlayStation ha finito per scatenare un putiferio tra social e forum sulla possibilità di vedere i prossimi giochi Bethesda su PS5 e altre console oltre a PC, Xbox e xCloud, a dimostrazione di come la discussione sia sempre ben presente e solo sopita da qualche mese a questa parte. In sostanza, le affermazioni sono risultate in una mossa forse un po' maldestra - come è accaduto anche in passato da parte di Aaron Greenberg, che nel suo essere un po' fuori dalle righe a volta non viene precisamente compreso da tutti - ma volevano probabilmente essere soltanto un momento per parlare con calma a una community che è comunque ancora ben presente a attiva, ovvero quella degli utenti dei giochi Bethesda su PlayStation. Il problema è che le mezze frasi e risposte vaghe fanno più danno che altro, come ha dimostrato anche questa occasione, specialmente se la platea a cui si rivolgono sembra avere una sorta di comprensione parziale e selettiva su alcuni argomenti.
Nel caso non aveste seguito la questione, Bethesda ha parlato di recente ai fan PlayStation che si sono sentiti esclusi dopo l'acquisto da parte di Xbox, ma alcune affermazioni di Pete Hines sono state subito male interpretate: "Starfield è stato annunciato come un prodotto esclusivo Xbox", ha affermato, "Non so se posso arrivare al punto di dire che non potrete più giocare a nulla su PlayStation. Ma, di nuovo, non conosco la risposta ora come ora".
Questa minima apertura sembrava ribadire la famosa teoria del "caso per caso", nel senso di decidere di volta in volta quale titolo rendere esclusiva Xbox e quale no, aprendo dunque diverse possibilità anche per l'arrivo dei giochi su PS5 e PS4.
Nonostante almeno una cosa sembrasse chiara dall'affermazione, ovvero che Starfield è un'esclusiva Xbox, a quanto pare anche questo punto non è stato recepito più di tanto, cosa che ha spinto Bethesda e Xbox a riconfermare che Starfield non arriverà su PS5.
Sì ma The Elder Scrolls 6? La domanda è sorta spontanea, con la fazione dei negazionisti dell'esclusiva Xbox a riproporre sempre il vecchio adagio: "non possono lasciare fuori milioni di utenti". In verità avrebbe perfettamente senso lasciarli fuori, visto che l'obiettivo è tirare quanta più gente possibile all'interno del Game Pass e l'allargamento di giochi di richiamo come The Elder Scrolls 6 sarebbe invece controproducente in questi termini. D'altra parte, lanciare un servizio del genere richiede investimenti ingenti, come hanno dimostrato in precedenza anche concorrenti simili sul fronte delle sottoscrizioni come Netflix e Amazon Prime Video, dunque è difficile che Microsoft si faccia più di tanto intimorire dai mancati introiti dati da una riduzione potenziale delle vendite se il suo obiettivo è spingere fortemente Xbox Game Pass. L'investimento di 7,5 miliardi di dollari ha senso nell'ottica di un'espansione aggressiva, cosa che non sembra correlarsi con un atteggiamento attento ai ritorni economici immediati, ma in contrapposizione con il quadro generale.
Ovviamente nessuno può dare per certo alcunché e soprattutto l'interpretazione del concetto di "titoli che hanno una tradizione su altre piattaforme" è molto opinabile, perché potrebbe estendersi a serie che hanno precedenti multipiattaforma, dunque non possiamo sbilanciarci, ma la logica dell'acquisizione di Bethesda sembra proprio suggerire che sia più facile vedere i prossimi giochi Bethesda, id Software, Machine Games, Tango GameWorks e Arkane come esclusive assolute Microsoft che non multipiattaforma, al di là di supporto, espansioni e aggiornamenti per titoli già presenti su altre console. Fatto sta che si ritorna spesso a parlare di questa faccenda, a dimostrazione di come i giochi Bethesda abbiano una grande risonanza per tutto il panorama videoludico. D'altra parte, ci sono comunque diverse possibilità di accedere ai titoli Bethesda all'interno dell'ecosistema Microsoft, dunque la cosa non dovrebbe nemmeno porre enormi problemi al di là di questioni d'orgoglio, che tuttavia sono fondamentali quando si parla di console war.