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Calenda rivaluta i videogiochi come passatempo per i figli, o quasi

Colpo di scena, Carlo Calenda cambia idea e rivaluta i videogiochi come buon modo di passare il tempo per i giovani, almeno rispetto ai programmi indoor di educazione fisica.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   12/03/2020

L'ex-ministro Carlo Calenda aveva fatto parlare di sé su queste pagine per una posizione alquanto drastica contro i videogiochi, assunta in un'esternazione di diversi mesi fa, ma sembra che nel frattempo abbia nettamente rivalutato le possibilità offerte dall'intrattenimento elettronico per i propri figli.

A fine 2018, l'ex-ministro e fondatore del partito Azione finì in mezzo alle polemiche per una sua affermazione nella quale indicava nei videogiochi una delle causa dell'analfabetismo dei giovani. A rivedere tale messaggio ora, sembra che la situazione sia cambiata parecchio con le più recenti esternazioni.

Costretto (in maniera lodevole, dal punto di vista civico) a casa coi figli dall'attuale situazione di crisi per l'epidemia da Coronavirus, il fondatore del partito Azione si è sfogato su Twitter, dimostrando ancora una volta un utilizzo decisamente informale di tale sistema di comunicazione, come potete vedere nel tweet riportato qui sotto.

Calenda, parlando delle chat dei genitori e dell'esistenza di un programma indoor di allenamento per educazione fisica da far seguire ai figli, evidentemente provato dalla prolungata convivenza tra le quattro mura, è sbottato: "Dopo avergli fatto fare gli esercizi di conversione da cm/dm in km etc, dovrei metterli a fare le flessioni!! Mo compro wi, ps4 come se non ci fosse un domani"

Ovviamente va presa come una sorta di provocazione o battuta, ma è simpatico notare come l'uomo politico abbia deciso di prendere in considerazione i videogiochi piuttosto che perdersi tra le istruzioni delle chat dei genitori su WhatsApp e i programmi per uno stile di vita sano da far seguire ai figli in questi giorni di ritiro forzato in casa.

Da notare peraltro la mitica console "wi", che se non è una versione contraffatta a forte rischio di soppressione da parte di Nintendo potrebbe dimostrare come la mitica Wii sia ancora considerata un simbolo videoludico, accanto ovviamente all'immancabile PS4. Che dire: dopo tante polemiche e addirittura una dura posizione ufficiale di AESVI sull'affermazione del 2018, accogliamo con piacere questo cambio di idea da parte di Calenda.

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