Sembra che il sistema di matchmaking a base di abilità di Call of Duty: Modern Warfare venga regolarmente sfruttato in maniera distorta da alcuni giocatori esperti per poter combattere contro i neofiti e avere così vita più facile e risultati garantiti.
Si tratta, in sostanza, di un ribaltamento della soluzione - teoricamente valida - che lo skill-based matchmaking di Call of Duty: Modern Warfare proporrebbe per ovviare al problema della differenza di abilità tra giocatori online. In sostanza, il matchmaking del gioco cerca di creare partite multiplayer associando giocatori dotati di abilità simile, in modo da non creare troppi squilibri nel gameplay.
Il problema è che il calcolo del livello di abilità avviene soprattutto in base ai risultati ottenuti nelle ultime cinque partite prese in considerazione, cosa che consente facilmente una sua distorsione: i giocatori esperti possono perdere apposta una serie di cinque partite in modo da ottenere un andamento discendente per poter poi contare su una serie di associazioni favorevoli in sede di match making.
In questo modo, è facile ingannare il sistema che può mettere un giocatore esperto e di grande abilità contro a giocatori meno abili o alle prime armi, consentendo al primo di fare delle vere e proprie stragi e inanellare una serie di ricompense e punti facili.
Questo sistema viene chiamato "reverse boosting" e viene regolarmente utilizzato da molti giocatori in Call of Duty: Modern Warfare, tanto da rendere le cose piuttosto difficili per i meno esperti. È peraltro uno dei problemi che ha portato all'abbandono del sistema SBMM da altri titoli multiplayer come Destiny, oltre ad essere causa di disagi per i giocatori di alto profilo a causa dei lunghi tempi di attesa per la composizione delle partite.