Vietare qualsiasi tipo di chatbot ai minori di 18 anni: questa è la nuova proposta dei senatori Josh Hawley e Richard Blumenthal. Il GUARD Act vieterebbe l'accesso ai chatbot, quindi sarebbe obbligatorio verificare l'età degli utenti con i classici metodi, ovvero caricare un documento d'identità ufficiale. Questo disegno di legge arriva poche settimane dopo un'audizione al Senato, alla quale hanno partecipato alcuni genitori e sostenitori della sicurezza per discutere dell'impatto dei chatbot sui bambini.
La verifica dell’età e i limiti per bambini e adolescenti
I chatbot sono ormai al centro dell'attenzione, spesso accompagnati da polemiche e preoccupazioni. Proprio ieri vi abbiamo parlato di alcuni dati condivisi da OpenAI per quanto riguarda l'utilizzo di ChatGPT e possibili episodi di attaccamento emotivo, psicosi e mania, oltre a una vera e propria dipendenza psicologica dall'intelligenza artificiale. La situazione è complessa e, come sempre accade con le nuove tecnologie, è necessario pesarne con attenzione rischi ma anche vantaggi. Tuttavia, la tutela dei bambini appare estremamente cruciale e, secondo i senatori, le aziende che operano nel settore dell'intelligenza artificiale dovrebbero verificare l'età degli utenti.
Inoltre, sempre secondo quanto proposto, i chatbot dovrebbero ricordare di non essere umani ogni 30 minuti. "La nostra legislazione impone rigorose tutele contro l'intelligenza artificiale sfruttatrice o manipolativa, sostenute da una severa applicazione della legge con sanzioni penali e civili", ha detto Blumenthal a The Verge. "Le Big Tech hanno tradito qualsiasi pretesa di fiducia nel fatto che dovremmo contare sul loro senso di responsabilità, dato che mettono costantemente il profitto davanti alla sicurezza dei bambini".
Una seria minaccia, secondo i senatori
Il disegno di legge introdurrebbe sanzioni penali per le aziende di intelligenza artificiale che progettano chatbot in grado di sollecitare o indurre minori a comportamenti sessualmente espliciti, oppure di incoraggiarli al suicidio.
"I chatbot di intelligenza artificiale rappresentano una seria minaccia per i nostri bambini", ha detto Hawley a NBC News. "Oltre il settanta per cento dei bambini americani utilizza ormai questi prodotti di intelligenza artificiale. I chatbot instaurano relazioni con i bambini fingendo empatia e li incoraggiano al suicidio. Noi, al Congresso, abbiamo un dovere morale: stabilire regole chiare per prevenire ulteriori danni derivanti da questa nuova tecnologia".
Secondo il vicepresidente della Camera per le politiche statunitensi e le relazioni con il governo, K.J. Bagchi, la soluzione non sta nel divieto ma nell'equilibrio e nelle regole. "Tutti noi vogliamo garantire la sicurezza dei bambini, ma la risposta sta nell'equilibrio, non nei divieti", ha detto. "È meglio concentrarsi sulla trasparenza quando i bambini chattano con l'IA, sui limiti alla progettazione manipolativa e sulla segnalazione quando sorgono questioni delicate".
Voi che ne pensate? I minori dovrebbero usare i chatbot? Quali potrebbero essere i benefici e quali, invece, i rischi? Come sempre, fatecelo sapere nei commenti qui sotto.