ChatGPT ha introdotto un catalogo di app accessibile direttamente all'interno dell'interfaccia di ChatGPT. Nelle intenzioni dell'azienda, le app permettono di arricchire le conversazioni con contesto aggiuntivo e di interagire con servizi esterni, rendendo possibile svolgere operazioni pratiche senza uscire dall'ambiente del chatbot. Si tratta di un cambiamento che interessa sia gli utenti finali sia gli sviluppatori, chiamati a contribuire alla costruzione di un ecosistema più ampio.
La novità è disponibile su iOS, Android e web e rientra in una strategia più ampia che mira a rendere ChatGPT una piattaforma sempre più centrale nell'uso quotidiano di strumenti digitali.
Le novità dell'app store OpenAI
Il nuovo catalogo di app è organizzato in categorie come Feature, Lifestyle e Produttività, pensate per facilitare l'accesso ai servizi più comuni. Tra le integrazioni disponibili compaiono piattaforme note come Booking.com, Spotify e Dropbox, che possono essere collegate autorizzando l'accesso a ChatGPT. Una volta effettuata la connessione, le app diventano richiamabili direttamente nella conversazione tramite una menzione dedicata.
Nel caso di Dropbox, ad esempio, l'integrazione consente di analizzare documenti, riassumere report o preparare materiali di lavoro partendo dai file archiviati. L'obiettivo dichiarato è quello di ridurre i passaggi tra applicazioni diverse, concentrando le attività all'interno di un'unica interfaccia conversazionale.
Tra le novità introdotte con il catalogo spiccano anche le app dedicate alla musica e alla consegna di cibo. Apple Music affianca Spotify permettendo di cercare brani, creare playlist e gestire la libreria musicale tramite chat, mentre DoorDash consente di trasformare ricette e pianificazione dei pasti in un carrello pronto per l'acquisto.
Parallelamente, OpenAI ha aperto la possibilità per gli sviluppatori di inviare le proprie app per la revisione e la pubblicazione all'interno di ChatGPT. L'azienda ha reso disponibili linee guida, esempi open source, una libreria di interfacce pensate per l'uso conversazionale e una guida rapida per iniziare, affiancando queste risorse all'SDK già introdotto nei mesi precedenti.
Al momento la monetizzazione diretta non è prevista. Gli sviluppatori possono solo rimandare alle app native o ai siti web esterni, mentre OpenAI ha confermato di stare valutando soluzioni interne per il futuro. Viene inoltre posta particolare attenzione alla privacy, con l'obbligo per le aziende di fornire informative chiare sull'uso dei dati. Intanto OpenAI e Amazon sono in trattativa per una partnership strategica, con investimento previsto da oltre 10 miliardi.