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La Commissione Europea mette al bando le valute virtuali nei giochi

Partendo dal caso di un free-to-play dotato di microtransazioni ritenute aggressive, la Commissione Europea ha stabilito una serie di regole relative all'uso di valute virtuali nei giochi, spingendo per una maggiore trasparenza.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   21/03/2025
Ursula von der Leyen

La Commissione Europea ha deciso di mettere al bando le valute virtuali nei giochi al fine di ottenere una maggiore trasparenza in relazione agli effettivi costi delle microtransazioni, e in tal senso ha pubblicato una serie di linee guida a cui i publisher dovranno attenersi d'ora in avanti.

Nello specifico, i punti cardine su cui si basa l'azione della Commissione Europea sono i seguenti:

  • Prezzi chiari e trasparenti.
  • Divieto di pratiche che nascondano i costi reali degli acquisti digitali.
  • Diritto di recesso garantito ai consumatori.
  • Protezione dei giocatori più vulnerabili, in particolare i bambini.

Siamo abituati da anni alla presenza di pacchetti in-game che possono essere acquistati per una determinata quantità di crediti virtuali senza che questi abbiano una chiara corrispondenza in denaro reale, ed è proprio tale aspetto che la Commissione Europea vuole regolamentare.

Tutto è nato dai... cavalli

Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un approfondimento sulle microtransazioni e come i ragazzi vi si relazionano, ed è interessante che l'azione della Commissione Europea non sia partita dal solito discorso sulle casse premio nei giochi più blasonati, bensì da... un free-to-play coi cavalli.

Stiamo parlando di Star Stable, un MMO svedese finito al centro delle polemiche per via di pratiche che le associazioni dei consumatori hanno ritenuto fortemente scorrette e hanno provveduto a denunciare.

Nello specifico, il gioco è stato accusato di includere pubblicità dirette ai bambini per spingerli a effettuare microtransazioni, esercitare tecniche di pressione atte a incitare agli acquisti compulsivi, peccare di trasparenza in merito ai costi effettivi dei pacchetti in-game e sfruttare gli influencer senza che questi segnalassero la natura promozionale dei loro contenuti.