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Con Bloodlines 2, The Chinese Room non ha avuto i soldi e il tempo di fare un gioco di ruolo alla Bloodlines

The Chinese Room ha spiegato che Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 non ha avuto un budget enorme e non ha potuto fare un gioco alla Bloodlines.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   26/11/2025
La protagonista di Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2
Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2
Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2
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Giocando a Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2, molti si sono chiesti come mai The Chinese Room abbia optato per la realizzazione di un titolo essenzialmente narrativo, senza grossi sistemi da gioco di ruolo come il primo capitolo. I motivi, in realtà, sono davvero semplici e sono stati spiegatida da Dan Pinchbeck, il capo dello studio, in un'intervista con il podcast Goth Boss: soldi e tempo.

Soldi e tempo

Chiaramente a molti la scelta non è piaciuta, perché si aspettavano qualcosa di più in linea con il primo Bloodlines. Purtroppo, non c'è stato modo di farlo. The Chinese Room, che ha ereditato il travagliato progetto da Hardsuit Labs, sapeva che non sarebbe stata in grado di farlo.

"La domanda spinosa riguardava Bloodlines 1," ha raccontato Dan Pinchbeck: "stiamo davvero facendo un sequel di Bloodlines 1? Ci ritrovavamo in queste sessioni di pianificazione a chiederci come convincere Paradox a non chiamarlo Bloodlines 2. Sembrava la cosa più importante da fare: affrontare la situazione dicendo che questo non è Bloodlines 2. Non possiamo fare Bloodlines 2; non c'è abbastanza tempo, non ci sono abbastanza soldi."

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Bloodlines 2 è un titolo più che riuscito, se lo si guarda dal punto di vista narrativo, mentre confrontandolo con Bloodlines 1 è chiara la mancanza di continuità.

"Bloodlines 1 uscì in un periodo molto interessante dello sviluppo videoludico," ha continuato Pinchbeck, "negli stessi anni di giochi come Stalker e Shenmue, quando potevi pubblicare un titolo davvero ambizioso, pieno di bug e falle, totalmente imperfetto, ma pieno anche di ambizione. E molti di quei giochi sono oggi veri cult, ma in realtà non erano molto buoni, se li smontavi e li analizzavi. Idee grandiose, meravigliose, amate dai giocatori, ma oggi non te lo potresti più permettere."

"Provare a ricreare quella magia in un contesto diverso sembrava una scelta sbagliata. Nessuno sarebbe stato felice. Non avresti reso felici quelli che amavano Bloodlines 1, e non avresti reso felici quelli che non conoscevano Bloodlines 1, perché non avrebbero mai ottenuto Bloodlines 2 e si sarebbero ritrovati comunque un gioco imperfetto, costruito troppo in fretta e con fondi insufficienti."

Paradox sottrasse lo sviluppo di Bloodlines 2 al team originale, Hardsuit Labs, composto anche da alcune delle persone che avevano lavorato al primo Bloodlines, nel 2021, a causa delle reazioni del pubblico al primo materiale mostrato, davvero negative. Quel gioco era comunque strutturato come un gioco di ruolo tradizionale, a differenza del Bloodlines 2 di The Chinese Room, che è diventato più lineare e in cui si interpreta fin dall'inizio un vampiro anziano e molto potente.

Perché non fu mantenuta l'idea originale? Ci sono diversi punti da chiarire. Primo: The Chinese Room non strappò il progetto dalle mani di Hardsuit Labs. "Stava già venendo tolto a Hardsuit," ha detto Pinchbeck. "Era una cosa ormai definita. So che molte persone dicevano: 'Come avete potuto prendere il lavoro di un altro studio?' Nessuno ha preso il lavoro di un altro studio, era già successo. L'editore stava dicendo: 'Vogliamo provare a tenere in vita questo progetto; dobbiamo trovare uno studio.'"

The Chinese Room, all'epoca, era alla ricerca di un progetto importante, vicino ai tripla A e ha usato Bloodlines 2 come trampolino, ripartendo praticamente da zero. L'accantonamento di quanto fatto da Hardsuit Labs fu uno dei fattori che fecero assumere il progetto al nuovo studio: "L'unico modo in cui siamo disposti a farlo è se possiamo... prenderemo tutto ciò che c'è e useremo il più possibile, ma non vogliamo semplicemente finire il gioco di qualcun altro. E se volete qualcuno che faccia questo, va bene, ma non siamo noi. E loro dissero: 'Non vogliamo questo; vogliamo davvero smontarlo e rimetterlo insieme.'"

The Chinese Room si è trovata quindi a lavorare a un gioco in condizioni disastrose, che era tutt'altro che finito, di cui ha potuto prendere pochissimo. "Per certi versi era come lavorare su una nuova IP," ha detto Pinchbeck. "E si percepiva la frustrazione nel gioco, il tentativo disperato di un team che cercava di finirlo e lasciare il proprio segno. Ma ormai era tutto deragliato."

Avendo tempo e soldi contro, The Chinese Room dovette prendere una decisione difficile: "L'abbiamo affrontata chiedendoci: cosa possiamo fare con il tempo e il denaro a disposizione? Non possiamo fare Bloodlines 2, non possiamo fare Skyrim, ma possiamo fare Dishonored. E se guardiamo a qualcosa che non è un GdR e non è un open world completo, ma è davvero focalizzato e fedele al mito, ed è un'esperienza solida, allora riusciamo comunque a far uscire un Bloodlines."