The Witcher 4 è entrato nel vivo dello sviluppo ed è già uno dei giochi più attesi del prossimo futuro, ma le aspettative vanno sempre e comunque gestite attentamente. In particolare, cosa può imparare The Witcher 4 da Cyberpunk 2077, ma anche da Baldur's Gate 3 e Starfield? Si tratta dei giochi-evento di maggior rilievo nell'ambito degli RPG, e uno di questi arriva proprio dagli stessi autori, cosa che rappresenta già un precedente di enorme importanza per il team, sia per quanto riguarda la base tecnologica che gli elementi di gameplay, ma anche la gestione della comunicazione e del marketing.
La prima lezione da trarre da Cyberpunk 2077 è l'importanza della pulizia del software e la rifinitura: il lancio del gioco fantascientifico è ricordato ancora come uno dei più grandi "fail" nella storia del mercato videoludico, in grado di macchiare in maniera indelebile il curriculum fin lì ineccepibile del team polacco e metterlo fortemente in crisi. Tutto quello che è successo dopo va probabilmente preso come esempio: il grande lavoro di rielaborazione, ricostruzione e correzione svolto nel corso di anni e sfociato, infine, con il lancio dell'Update 2.0 e della maxi-espansione Phantom Liberty, che ha rimesso definitivamente il gioco e il team stesso in carreggiata.
Gameplay, comunicazione e aspettative
Il successo di Baldur's Gate 3 ha riportato in auge il concetto delle scelte significative nel gioco di ruolo e della "player agency" posta come elemento fondante del gameplay.
Questo non significa che The Witcher 4 debba risultare snaturato, inseguendo uno stile di gioco che non è quello tipico della serie, ma una maggiore profondità nelle biforcazioni della storia e nelle possibilità di interazione e dialogo è comunque auspicabile. Stiamo parlando di giochi diversi, ma una qualche influenza su questo fronte ci piacerebbe ritrovarla anche nel nuovo capitolo della serie CD Projekt, il quale però, c'è da dire, probabilmente non potrà avere il privilegio di un accesso anticipato lunghissimo come quello di cui ha goduto Baldur's Gate 3.
The Witcher 4 potrebbe guardare a Starfield per l'ampio respiro dell'ambientazione e la sensazione di libertà nell'esplorazione, sebbene si tratti di due giochi fondamentalmente diversi sotto molti aspetti. Un elemento su cui CD Projekt potrebbe ragionare, in seguito alle critiche ricevute dal gioco Bethesda, è la necessità di rinnovarsi, recuperando elementi della tradizione ma proponendo un'esperienza di gioco che rappresenta effettivamente un'evoluzione di quanto provato nei giochi precedenti.
Guardando le dichiarazioni odierne sul fatto che sarà più grande e migliore del terzo capitolo, viene però in mente un altro insegnamento da trarre dalle esperienze passate: il fatto di non esagerare con la comunicazione e rimanere ancorati alla realtà, evitando di cadere nella trappola dell'hype. La trasparenza e la comunicazione con i fan sono di vitale importanza e CD Projekt Red questo dovrebbe averlo imparato a caro prezzo: le aspettative devono essere gestite con cura e The Witcher 4 potrebbe beneficiare di un dialogo aperto con la comunità di giocatori, fornendo aggiornamenti regolari e mantenendo un equilibrio tra anticipazione e realtà.