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Da Prince of Persia a Star Wars, da Avatar a XDefiant: Ubisoft può uscire dalla crisi?

Gli ultimi progetti di Ubisoft non hanno ottenuto il riscontro sperato e l'azienda a questo punto può solo sperare nei numeri di Assassin's Creed per recuperare terreno: ce la farà?

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   22/10/2024
Il protagonista di Prince of Persia: The Lost Crown

Non è un buon momento per Ubisoft: la casa francese ha inanellato una serie di progetti che sulla carta sembravano destinati a ottenere un grande successo, ma che alla fine hanno deluso le aspettative in termini di vendite, nonostante siano stati accolti in maniera generalmente positiva dalla stampa.

È certamente il caso di Prince of Persia: The Lost Crown, che non vedrà l'uscita di un seguito in quanto incapace di raggiungere i risultati sperati, cosa che a quanto pare ha determinato anche lo smantellamento del team di sviluppo, i cui componenti sono stati assegnati ad altri progetti.

Di recente è accaduto invece a Star Wars Outlaws di deludere le aspettative: nonostante una licenza così importante e un grosso budget a disposizione, il tie-in sviluppato da Massive Entertainment non ha realizzato le vendite che Ubisoft si aspettava e si cerca adesso un difficile recupero.

Prima ancora è stata la volta di XDefiant, lo sparatutto in stile Call of Duty che rappresentava il tentativo della casa francese di consolidare la propria presenza nel mercato dei live service, ma che dopo un inizio incoraggiante ha rapidamente perso giocatori e spunto, tanto che si parla di chiusura dei server un giorno sì e uno no.

Avatar: Frontiers of Pandora è stato anch'esso un titolo poco incisivo sul piano delle performance, se consideriamo la straordinaria popolarità della saga cinematografica creata da James Cameron, capace di totalizzare incassi da record nelle sale anche con l'ultimo capitolo, La Via dell'Acqua.

Infine, il tanto promettente The Rogue Prince of Persia non sembra aver impressionato, a dispetto del grande talento del team di sviluppo a cui Ubisoft ha voluto affidare l'incarico di reinterpretare uno dei suoi franchise più classici.

Assassin's Creed salvatore della patria

Più o meno un anno fa si diceva che Ubisoft avesse undici giochi di Assassin's Creed in sviluppo, a conferma di quanto convintamente l'azienda stia puntando sul suo franchise di maggior rilevanza. Molti utenti hanno criticato questa scelta, ma numeri alla mano si tratta probabilmente della migliore strategia possibile per il publisher francese.

Se infatti un titolo eccellente come Prince of Persia: The Lost Crown non è riuscito a far breccia presso il grande pubblico, così come non ce l'hanno fatta prodotti forti di una licenza importante come Star Wars Outlaws e Avatar: Frontiers of Pandora, è chiaro che sarà la saga di Assassin's Creed a dover tirare Ubisoft fuori dai guai.

Per questo è stata presa la difficile decisione di rinviare l'uscita di Shadows al 14 febbraio, nel tentativo di presentare il nuovo capitolo nelle migliori condizioni possibili al lancio, evitando qualsiasi polemica e riducendo al minimo i rischi di un tracollo che la casa francese proprio non potrebbe permettersi.

Voi che ne pensate di questa situazione? C'è un effettivo problema con i prodotti Ubisoft o è il mercato a essere cambiato? Se doveste decidere voi una strategia, su quali progetti puntereste? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.