Sommersi dalle offerte del Black Friday, l'unico argomento di discussione che sembra aver destato un po' di interesse nelle ultime ore è il dato, diffuso dalla communication manager Abbie Heppe di Media Molecole, sugli utenti registrati che hanno acquistato la versione ad accesso anticipato di Dreams. Si parla di 100.000 giocatori, o "creatori" se volete, ma la questione resta quella: sono le persone che hanno di fatto acquistato il pacchetto parziale messo a disposizione in accesso anticipato, ovvero la suite creative chiamata Dreams Creator early access, e per un first party Sony da parte di un team molto conosciuto, annunciato nel 2015 e mostrato a più riprese negli eventi ufficiali della compagnia non è in assoluto un numero sconvolgente, su questo si può probabilmente essere tutti d'accordo, senza per questo dare alcun giudizio di valore su Dreams, che probabilmente è considerato all'unanimità uno dei titoli più affascinanti in sviluppo su PS4.
Poi, ci sono da fare ovviamente tutti i distinguo del caso: ovviamente è un early access e non rappresenta il gioco completo, non avendo tutta la parte effettivamente di gioco ma soltanto il kit creativo, è stato forse pubblicizzato poco nella sua fase ad accesso anticipato ed è comunque un titolo piuttosto di nicchia. Tutto vero e Media Molecole ha già fatto intendere come la componente Storia abbia una grande importanza in Dreams, tuttavia è chiaro che il maggiore interesse sia scaturito dall'elemento creativo, dunque una versione early access concentrata su quest'ultimo e offerta anche a un prezzo piuttosto vantaggioso dovrebbe comunque essere piuttosto indicativa del successo a cui il titolo potrebbe ambire una volta lanciato in versione completa. Questo è un po' l'elemento più critico che può far dubitare sulla riuscita dell'intera operazione. Tuttavia non è detto che la situazione sia negativa, anche perché la potenza comunicativa di Sony è sempre una variabile dotata di grande peso e quando il gioco si avvicinerà all'uscita e la grancassa comincerà a battere mostrando di che pasta sono fatti i sogni di Media Molecole, è assai probabile che il fascino di questo particolare titolo diventi improvvisamente più alla portata di molte persone che al momento non sembrano interessate.
Media Molecule è un team talentuoso e importante nell'economia di Sony, che probabilmente non potrebbe permettersi uno sviluppo lungo sei anni (o più) se non ci fosse una certa sicurezza di avere tra le mani un titolo dal grosso potenziale. Insomma, le tempistiche potrebbero far pensare a un certo "development hell" passato dal team, ma il fatto che si sia arrivati infine all'accesso anticipato dovrebbe quantomeno dirci che il progetto alla fine ha trovato la sua strada con una certa stabilità. L'elemento dubbio resta dunque l'impatto sul mercato, ed è una cosa che sta particolarmente a cuore perché Dreams potrebbe essere un gioco dalla grande importanza, per la sua capacità di rendere lo sviluppo videoludico condiviso e "democratico", pur mettendo a disposizione dei mezzi tecnici notevoli, in grado di realizzare visioni anche piuttosto ardite. Le idee messe in campo sono grandiose e necessitano di una risposta favorevole netta per poter essere attuate in pieno, per questo il suo primo impatto sul pubblico può essere considerato preoccupante.
In un'intervista a GamesIndustry.biz di qualche tempo fa, Kareem Ettouney, co-fondatore di Media Molecole, ha affermato di voler far andare avanti Dreams per 20 anni. A parte l'ironia che si potrebbe fare sul fatto che metà del tempo a questo punto sarà probabilmente occupato dal suo sviluppo, si tratta di un'affermazione significativa, soprattutto se unita alle altre dichiarazioni fatte all'epoca da Ettouney, sulla possibilità di consentire ai creatori di contenuti di commercializzare le proprie opere e sull'idea di espandere Dreams al di fuori dell'ecosistema di PS4. Forse proprio questi sono gli elementi chiave per assicurare un futuro a Dreams: il portarlo in altri ambiti e in particolare su PC, dove l'interfaccia potrebbe trarre notevoli vantaggi e la community è generalmente più propensa a sperimentare, creare e condividere, in questo caso con la possibilità magari anche di vendere le proprie produzioni in maggiore libertà. D'altra parte, non sono molti gli esempi di game maker che hanno avuto successo su console: mentre Project Spark per quanto è vissuto lo ha fatto probabilmente più su PC che su Xbox One, Super Mario Maker non può essere considerato alla stregua di progetti del genere (e infatti ha avuto molto successo). L'esempio più vicino può essere proprio LittleBigPlanet, che condivide diversi aspetti con Dreams a partire dagli autori: se quest'ultimo dovesse riuscire a riproporre la magia del particolare platform creativo per PS3, allora si potrebbero vedere realizzati davvero parecchi sogni.