Facebook sembra non riuscire a rimuovere con la giusta celerità i video della strage di Buffalo, in cui hanno perso la vita dieci persone di colore a opera di un suprematista bianco, che ha trasmesso la sua impresa in live streaming su Twitch. Al contempo però ci guadagna grazie alle pubblicità collegate. Anzi, pare che l'algoritmo faccia apparire questi video tra quelli consigliati, come riportato dal New York Times.
Difficile dire quante pubblicità appaiano durante le registrazioni del video, ma è stato appurato dai test del "Tech Transparency Project" che l'algoritmo associa questi contenuti alle pubblicità di un film horror, di una compagnia di moda e di un servizio di streaming video.
Va detto che non si tratta di una situazione inedita per Facebook, che già aveva avuto una debacle simile nel 2019, con la strage di Christchurch in Nuova Zelanda. Stupisce, ma nemmeno troppo, che nel frattempo non si sia studiato un modo per arginare il problema che, anzi, sembra peggiorato, dato che addirittura termini associati ai video della strage vengono consigliati dalla piattaforma stessa nelle ricerche e indicati come popolari. Del resto stiamo parlando di contenuti ad alto tasso di coinvolgimento, quindi la speculazione è tristemente inevitabile. Bisogna capire però se è volontaria o no.
La compagnia di suo ha dichiarato di essere al lavoro per rimuovere tutti i video, che però continuano ad affluire sulle sue pagine. Evidentemente gli algoritmi non stanno facendo un buon lavoro, in questo caso specifico.