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FIFA 20, EA, le microtransazioni e il gioco d'azzardo: un amore destinato a finire?

Due avvocati fanno causa ad EA per FUT: le microtransazioni sono gioco d'azzardo? Per quanto saranno accettate dai vari stati europei?

NOTIZIA di Luca Forte   —   03/02/2020

Due avvocati parigini hanno denunciato EA per via delle microtransazioni di FUT. Secondo i legali, infatti, si tratta di un tipo di gioco d'azzardo pericoloso per i minori. Un bel problema all'orizzonte per EA, ma non solo: i grandi publisher amano questo tipo di modello economico. Che però anche il pubblico sembra apprezzare.

EA ha appena annunciato di aver registrato uno dei trimestri più forti degli ultimi tempi. Tutti sembrano parlare male dei suoi giochi, si lamentano della qualità delle sue uscite o dello sbilanciamento del gameplay in favore delle microtransazioni. Poi, però, in tre mesi il colosso americano guadagna quasi un miliardo di dollari in servizi. In poche parole in carte FUT o pacchetti di Star Wars: Battlefront 2 e Battlefield V.

Evidentemente qualcuno ha apprezzato.

Il vero problema di EA, quindi, sembra essere non tanto la parte vocale della sua comunità, talvolta non proprio efficace come abbiamo visto anche nell'azione di boicottaggio di Pokémon Spada e Pokémon Scudo, quanto i legislatori di mezza Europa.

La strategia di pubblicare una versione migliorate degli atleti più famosi, infatti, sembra funzionare, tanto che ogni pochi giorni vi raccontiamo delle nuove carte arrivate in FUT. I videogiocatori, infatti, si gettano sui server e aprono il portafogli per avere queste rarità in grado, sperano, di far fare loro il salto di qualità nelle classifiche online.

Quello che sembra essere sotto accusa quindi, non è il successo commerciale, ma il meccanismo con il quale queste carte vengono distribuite. "Nel gioco tutti vogliono avere un dream team per andare il più avanti possibile. Il mio cliente ha speso 600€ in cinque mesi senza mai ottenere uno dei giocatori migliori. Gli sviluppatori di questa modalità hanno creato un sistema di gioco illusorio che crea dipendenza. Più paghi, più hai la possibilità di ottenere i giocatori più forti," hanno detto gli avvocati Karim Morand-Lahouazi e Victor Zagury spiegando la loro causa contro EA.

Il problema è che "oggi un ragazzino di 11 / 12 anni può, senza alcuna restrizione, giocare FUT e spendere soldi perché la modalità non prevede alcun sistema di controllo parentale." Non solo, quindi, il sistema sarebbe simile al gioco d'azzardo, dato che il denaro speso non serve per comprare qualcosa, ma per avere la speranza di ottenerlo, ma i minori non sono nemmeno tutelati di fronte ad esso.

Belgio e Olanda hanno già gestito l'emergenza delle microtransazioni, ma le dimensioni del mercato francese sono completamente diverse. E soprattutto la Francia potrebbe fare da apripista per sensibilizzare l'Europa. Se ci fosse in ballo solo per la salute dei giovani e dei piccoli, siamo sicuri che nessuno tra i nostri legislatori sarebbe molto interessato all'argomento. La ludopatia è un fenomeno già in qualche modo accettato dalla nostra società e per molti è un male necessario per poter guadagnare TANTI soldi con le scommesse e le slot machine.

Però, come dicevamo all'inizio, adesso ci sono in ballo miliardi di dollari ogni trimestre. Miliardi di monopoli di stato, tasse e balzelli vari che non vengono riscossi. E siamo sicuri che queste argomentazioni siano molto più interessanti per coloro che ci governano, quasi alla pari della tanto chiacchierata webtax. EA, però, non starà di certo a guardare. Similmente a Google e Facebook, infatti, ha tutti gli interessi a rallentare l'iter legislativo, oltre che la disponibilità economica per pagare i migliori legali in circolazione.

Qualcosa, però, prima o poi sarà destinata a cambiare. Potrebbe, quindi, essere che dei cambiamenti in tal senso arrivino non per lungimiranza, ma per ingordigia. Quando, però, il fine è quello di proteggere le fasce deboli della popolazione, allora, potremmo chiudere un occhio. O no?