Dopo essere rimasto in mostra nel Nintendo Store di New York per più di trent'anni, è stato rimosso il Game Boy sopravvissuto a un bombardamento avvenuto durante la Guerra del Golfo. Era di un militare che partecipò alla Operazione Desert Storm e finora era stata un'attrazione decisamente popolare, quanto caratteristica.
Dov'è finito il Game Boy?
La storia di questo Game Boy è davvero peculiare: avvenne nell'ormai lontano 1991, quando molti di voi lettori non eravano ancora nati o eravate troppo piccoli per ricordare. Il medico dell'esercito americano Stephan Scoggins lo utilizzava a scopo ricreativo, tenendolo in caserma in Iraq. Un giorno una bomba colpì l'edificio, distruggendo tutto ciò che conteneva, compreso il Game Boy di Scoggins, che finì avvolto dalle fiamme.
Sconsolato, Scoggins spedì l'apparecchio a Nintendo in cerca di assistenza, magari per avere una sostituzione, considerando che appariva in uno stato disperato. Non si era accorto che in realtà era ancora funzionante, nonostante la scocca completamente sciolta, compresi la croce direzionale e i tasti A e B. Diciamo che, guardando le foto di com'era ridotto, chiunque avrebbe pensato come lui che fosse rotto. Immaginate lo stupore dei tecnici della compagnia quando riuscirono non solo a infilarci una cartuccia di Tetris, ma anche a lanciare il gioco. I tasti A e B, purtroppo, non funzionavano, ma quelli Start e Select sì. La macchina progettata dal grande Gunpei Yokoi era sopravvissuta alla bomba.
Nintendo rimpiazzò volentieri il Game Boy di Scoggins, tenendolo però come una specie di reliquia, che ne dimostra la resistenza e, di conseguenza, l'ottima fattura. Fino a pochi giorni fa lo si poteva vedere esposto al secondo piano del Nintendo NY del Rockfeller Center di New York, con sotto un cartellino che spiegava la sua storia in breve: "Questo Game Boy fu danneggiato nel bombardamento di una caserma durante la Guerra del Golfo del 1990-1991. Funziona ancora!"
Entrando nel negozio, l'utente Twitter VideoGameArt&Tidbits ha notato all'assenza e ha chiesto allo staff che fine avesse fatto il Game Boy, scoprendo che Nintendo lo ha richiamato al quartier generale di Redmond, a Washington. Chissà se tornerà mai in un'esposizione pubblica.