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George R.R. Martin fa causa a OpenAI su Game of Thrones, e potrebbe vincere

George R.R. Martin potrebbe ritrovarsi a vincere contro l'IA, per così dire: una sua causa intentata contro OpenAI insieme ad altri autori sembra avere alcune speranze di vittoria.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   30/10/2025
George R.R. Martin

George R.R. Martin, l'autore di Game of Thrones, insieme a un gruppo di altri scrittori hanno fatto causa a OpenAI, la compagnia che controlla ChatGPT, e sembra si ritrovino al momento con buone speranze di vincere la questione in tribunale.

Sembra infatti che il giudice stia propendendo verso l'accoglimento delle richieste dei querelanti, perché sono state avanzate due nuove teorie di violazione dei diritti d'autore contro la compagnia tecnologica, che potrebbero portare a un risarcimento danni fino a 150.000 dollari.

Tuttavia, la questione di maggiore importanza sarebbe il precedente che questa causa costituirebbe per altre eventuali questioni legali collegate all'utilizzo dell'IA per costruire contenuti che abbiano a che fare con libri.

Questioni legate al copyright

La causa potrebbe basarsi sull'utilizzo di libri protetti da copyright, e in particolare sull'uso di questi, sia per addestrare modelli di IA che per imitare lo stile e i contenuti dell'autore, cosa che costituirebbe una netta violazione.

Una scena dalla serie TV di Game of Thrones
Una scena dalla serie TV di Game of Thrones

La prima argomentazione riguarda dunque la violazione del copyright per accedere a libri protetti e utilizzarli per l'addestramento dell'IA, la seconda argomentazione riguarda l'accesso a libri piratati da "biblioteche ombra", alcuni dei quali possono sempre essere utilizzati per l'addestramento.

George R.R. Martin risponde alle critiche dopo l'annuncio del nuovo progetto che non è Winds of Winter George R.R. Martin risponde alle critiche dopo l'annuncio del nuovo progetto che non è Winds of Winter

La terza argomentazione riguarda più nello specifico la costruzione delle risposte generate da ChatGPT, che risultano sostanzialmente simili ai libri su cui sono state addestrate, cosa che può rappresentare una ulteriore prova dell'accesso a dati coperti da copyright.

"Le precedenti denunce collettive hanno affermato una causa di azione per violazione del copyright e hanno sostenuto che OpenAI abbia scaricato e riprodotto in modo illecito i libri dei querelanti", ha scritto il giudice, in base a quanto riportato da The Hollywood Reporter, in merito alla causa in corso.

Proprio il fatto che il lettore potrebbe "facilmente concludere" che i riassunti dettagliati costruiti con l'IA sono "sostanzialmente simili" ai libri di Martin tratti dalla serie Le cronache del ghiaccio e del fuoco sarebbe un altro elemento a favore dello scrittore nella causa, perché "trasmettono il tono e l'atmosfera generale dell'opera originale ripetendo la trama, i personaggi e i temi dell'originale", alimentando una posizione di forza del querelante sulla questione della violazione dei diritti d'autore.

A questo punto, attendiamo di vedere come proseguirà la causa, anche perché i querelanti dovranno decidere con attenzione quale punto portare avanti, che possa risultare più decisivo degli altri per ottenere la vittoria.