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Ghost of Yotei ha tradito Ghost of Tsushima, secondo lo psicodramma sulla protagonista femminile

Parte dello psicodramma sulla protagonista femminile di Ghost of Yotei è legato al presunto tradimento che questo gioco ha effettuato sul capostipite.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   27/09/2024
Un'immagine di Ghost of Yotei
Ghost of Yotei
Ghost of Yotei
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Alla fine, anche l'ultimo bastione rappresentato da Ghost of Tsushima è caduto e il nuovo Ghost of Yotei è diventato "woke", per alcuni, presentandosi con la tipica protagonista femminile forte e determinata a sconvolgere lo status quo. Nell'accoglienza generalmente entusiastica riservata alla presentazione del nuovo gioco di Sucker Punch durante l'ultimo State of Play, sono emerse anche diverse voci fuori dal coro, riguardanti soprattutto la scelta della nuova protagonista, che sembra seguire la nuova tendenza di molte produzioni occidentali odierne. Questa vedrebbe nelle "donne forti e decise" i nuovi modelli da presentare ai videogiocatori, molti dei quali sembrano non voler proprio accettare la cosa, vedendoci dietro una sorta di "agenda woke", o qualcosa del genere.

C'è da dire che non tutte le critiche sono da considerarsi prive di fondamento: nonostante Jin Sakai non sia mai stato proprio un mostro di carisma, è vero che la sua storia e anche il finale di Ghost of Tsushima meritavano forse di essere ripresi, ampliati e conclusi, e averlo abbandonato in maniera così brusca può sembrare facilmente un "tradimento" nei suoi confronti. Da qui a pensare che il cambio di protagonista derivi dalla volontà di seguire una nuova tendenza è un passo molto semplice, soprattutto se questa tendenza è tipicamente osteggiata da una certa fetta di pubblico. Insomma, le questioni più complottiste possono essere risibili, ma certamente la scelta degli sviluppatori ha favorito le polemiche, visto che un seguito più diretto poteva avere un notevole senso.

Il grande tradimento

Detto questo, c'è una questione che ha aggravato la risposta di parte del pubblico, ovvero il fatto che Ghost of Tsushima era considerato un po' il campione dei tripla A Sony "di una volta", ovvero quelli con il protagonista maschile e nessun riferimento a "DEI trash" e questioni woke.

Suo malgrado, Jin Sakai si è ritrovato a ricoprire il ruolo di paradigma dei bei personaggi di una volta, nel contesto delle grandi produzioni first party di PlayStation, e il fatto di essere stato soppiantato da una samurai, ennesima donna forte imposta dai poteri forti, ha aggravato ulteriormente la questione. Le critiche riecheggiano un po' quelle già viste nei confronti di Assassin's Creed Shadows, bombardato di commenti negativi a causa del protagonista africano.

Curiosamente, entrambi i giochi hanno effettivamente delle solide basi storiche di riferimento: Yasuke è realmente esistito, così come le donne samurai, come abbiamo spiegato anche nel nostro recente speciale sulle donne guerriere giapponesi. Certo, in entrambi i casi non si tratta propriamente di modelli standard, ma è anche giusto scegliere dei protagonisti con particolarità spiccate rispetto ad altre scelte più banali. Resta da vedere l'impatto che queste critiche possano avere sui risultati effettivi del gioco: l'impressione è che le polemiche siano sicuramente minori per quanto riguarda Ghost of Yotei rispetto al concorrente da parte di Ubisoft, ma non è escluso che parte dell'utenza affezionata possa essersi legata al dito questo "affronto" nei confronti di Jin. In ogni caso, è bene ricordate che non c'è nulla di particolarmente forzato o innaturale nella presenza di Atsu come protagonista del nuovo capitolo.