Gli sviluppatori hanno sempre più paura dei videogiocatori. A dirlo sono stati loro stessi rispondendo al sondaggio con cui la GDC stila il suo rapporto annuale sullo state dell'industria dei videogiochi. Nel 2023 quindi, le cose non sono migliorate rispetto agli anni precedenti, ma solo peggiorate.
Più del 75% dei 2.300 intervistati ha risposto ai quesiti che gli sono stati presentati, quindi si tratta di un campione molto ampio e rappresentativo. Il margine d'errore dello studio è stato calcolato al 3%. Il problema viene considerato serissimo dalla maggior parte dei rispondenti.
Il 40% degli sviluppatori ha dichiarato di aver assistito direttamente a delle molestie, soprattutto i componenti della comunità LGBTQ+. Il 68% di chi ha risposto ha dichiarato che la sua compagnia ha fatto qualcosa contro le molestie, mentre un quinto ha dichiarato che non è stato fatto nulla.
Sono ormai anni che la violenza dei giocatori contro gli sviluppatori viene denunciata apertamente per gli effetti nocivi che sta avendo sulle condizioni lavorative di molti e la pressione psicologica aggiunta alle loro vite. I giocatori si danno alle molestie per qualsiasi motivo, sia esso un rinvio, la modifica di una certa caratteristica o la semplice espressione di una preferenza da parte dello sviluppatore. Anche il genere sessuale è spesso motivo di molestie.
La tossicità è stata alimentata ai social media, dove i videogiocatori sperimentano ogni modo per arrivare a molestare gli sviluppatori. Alcune compagnie hanno risposto in modo più deciso al fenomeno, come Bungie che ha denunciato un giocatore particolarmente tossico, altre hanno mantenuto un profilo più basso.
Stando ai rispondenti al sondaggio, le compagnie, soprattutto quelle più grandi, dovrebbero fare di più, soprattutto quelle che si limitano a dire che i giocatori tossici sono una quantità ridotta.