Google sta proseguendo la disattivazione dell'estensione originale di uBlock Origin per un numero sempre maggiore di utenti Chrome, insieme ad altre estensioni non più supportate con l'introduzione di Manifest V3. Questo cambiamento, secondo Google, ha l'obiettivo di migliorare la privacy e la sicurezza del browser, ma comporta limitazioni significative per gli ad blocker come uBlock Origin, spingendo gli utenti a cercare alternative.
Secondo diverse segnalazioni su Reddit e X, Chrome sta disattivando automaticamente le estensioni non compatibili con il nuovo standard. Gli utenti stanno ricevendo una notifica sotto l'icona delle estensioni nella barra degli strumenti, informandoli che l'add-on è stato disattivato perché "non più supportato". A quel punto, l'unica opzione offerta è quella di eliminare o gestire le estensioni.
Le conseguenze per gli utenti
Il passaggio da Manifest V2 a Manifest V3 non impatta solo uBlock Origin, ma riguarda tutte le estensioni che non sono state aggiornate al nuovo standard. Per gli utenti di uBlock Origin, la soluzione proposta è il passaggio a uBlock Origin Lite, una versione con capacità di filtro più limitate a causa delle restrizioni imposte dal nuovo Manifest.
Ma Chrome non è l'unico browser coinvolto in questa transizione. Anche Microsoft Edge, che si basa sulla stessa tecnologia di Chrome, sta rimuovendo il supporto per le estensioni basate su Manifest V2. Il browser Brave, noto per il suo focus sulla privacy, ha dichiarato che potrà garantire solo un supporto limitato alle estensioni ad-blocker.
Firefox si distingue: supporto continuato per gli ad blocker
Se Google e gli altri browser basati su Chromium stanno limitando l'uso degli ad blocker, Mozilla Firefox ha preso una direzione opposta. Firefox ha confermato che continuerà a supportare sia Manifest V2 che Manifest V3, consentendo quindi a uBlock Origin di funzionare senza le restrizioni imposte da Chrome.
Questo potrebbe spingere molti utenti a migrare da Chrome a Firefox, soprattutto coloro che fanno largo uso di ad blocker avanzati. Mozilla ha già sottolineato in passato la sua opposizione alle limitazioni imposte da Google, ribadendo la volontà di preservare un ambiente più aperto per gli sviluppatori di estensioni.