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Google Home e Amazon Alexa, ecco perché disattivare gli smart speaker mentre lavorate da casa

Lavorare da casa è comodo, ma attenzione alle informazioni personali: ecco perché disattivare Google Home e Amazon Alexa.

NOTIZIA di Simone Pettine   —   24/03/2020

Siamo sicuri che la maggior parte di voi lettori è costretta in casa dal Coronavirus, e dunque prosegue la sua normale attività lavorativa tramite smart working, cioè lavoro da casa. Ecco dunque perché dovreste disattivare Google Home e Amazon Alexa.

Può sembrare un consiglio ai limiti della paranoia (paranoia legata al Coronavirus, che sta anche congestionando la rete italiana), ma non lo è, e lo ricorda anche la redazione di Gizmodo. Google Home e Amazon Alexa potrebbero infatti continuare ad ascoltare le vostre conversazioni, anche quelle private che normalmente terreste in ufficio. Sì, è vero, le impostazioni degli smart speaker permettono di non dare il consenso alla propria raccolta dati, ma non è chiaro se gli impiegati possano ascoltarle comunque.

Bloomberg la scorsa settimana ha riportato il caso di un avvocato che si è scagliato proprio contro gli smart speaker. "Forse siamo un po' paranoici, ma dobbiamo fidarci davvero parecchio di queste organizzazioni e di questi dispositivi" ha dichiarato alla redazione di Bloomberg. "Meglio non correre rischi". L'utente non può neppure controllare quando e quanto lo strumento di registrazione di Amazon Alexa e Google Home entra in funzione, benché il suo fine sia quello di raccogliere dati per migliorare l'esperienza complessiva del servizio.

Del resto vi abbiamo già parlato degli impiegati di Google che ascoltavano le conversazioni degli utenti no? Dopo tutti i problemi legati al Coronavirus, non è il caso di aggiungere anche la circolazione indebita dei propri dati personali o legati al lavoro tramite smart working.

Google Home Max 1