Negli Stati Uniti si sta aprendo un nuovo fronte nel dibattito tra grandi aziende tecnologiche e le politiche governative in materia di inclusione. Secondo un nuovo report ripreso da CNBC, Google ha rimosso oltre 50 gruppi impegnati nella promozione della diversità, equità e inclusione (DEI) dal suo elenco ufficiale di partner sostenuti dal team U.S. Government Affairs and Public Policy.
Tra pressioni politiche e silenzi strategici
Fino al 2024, Google pubblicava ogni anno una selezione di organizzazioni a cui offriva supporto diretto o indiretto. Nell'edizione più recente, però, sono sparite ben 58 sigle, tra cui realtà come Latino Leadership Alliance e ACLU of Illinois, entrambe con una lunga storia di advocacy in tema di diritti civili e rappresentanza delle minoranze.
L'eliminazione di questi nomi dal documento pubblico non chiarisce tuttavia se i finanziamenti siano stati effettivamente interrotti, oppure solo occultati per ragioni di opportunità politica. CNBC sottolinea infatti che Google non ha fornito chiarimenti ufficiali sul proseguimento o meno dei rapporti con i gruppi esclusi dalla lista.
Il contesto: l’effetto “deterrente” dell’amministrazione Trump
La mossa arriva in un momento delicato: l'amministrazione Trump ha recentemente intensificato la pressione contro le iniziative DEI nelle aziende, soprattutto quelle che ricevono fondi o contratti pubblici. In particolare, l'esecutivo ha chiesto alle agenzie federali di limitare o evitare del tutto l'uso di termini come "razza" e "donne", presenti in molte delle mission delle organizzazioni ora rimosse da Google.
Il caso di Google non è isolato: sempre più aziende stanno rivedendo in silenzio le proprie politiche di comunicazione e i criteri di assegnazione dei fondi nel timore di ricadute legali o reputazionali. Tuttavia, Google rappresenta uno degli attori più visibili e influenti nel settore.
Le scelte di Google non si fermano all'elenco dei partner. Negli ultimi mesi, l'azienda di Mountain View ha eliminato i riferimenti espliciti alla "diversità" e all'"equità" da più sezioni del proprio sito ufficiale. Anche nei documenti finanziari 10-K depositati nel 2025, la voce "DEI" non compare più, un'assenza notata da diversi osservatori.