Harry Potter e la pietra filosofale è tornato in sala per festeggiare il ventennale della saga, ma si è portato dietro una forte coda polemica, dovuta alla richiesta di boicottaggio del film mossa dalla comunità LGBTQ+ e simpatizzanti, per via di alcune posizioni considerate transfobiche della scrittrice J.K. Rowling.
Non è la prima volta che Harry Potter (e opere derivate) subisce attacchi a causa della sua autrice (pensate alla richiesta di boicottaggio di Howgarts Legacy per via delle posizioni politiche di un membro del team di sviluppo, poi licenziato), ma questa volta la polemica ha raggiunto anche la politica. In particolare Giorgia Meloni si è schierata a difesa della Rowling e dei gestori dei cinema che ospiteranno il film:
"Anche la Rowling colpita gratuitamente dal fanatismo del politicamente corretto. E adesso qualcuno vorrebbe boicottare il ritorno al cinema di Harry Potter. Chissà cosa ne penseranno i gestori dei cinema dopo che le loro sale sono state chiuse per mesi..."
Dà da pensare che lo stesso Harry Potter sia stato recentemente bandito dall'Ungheria del dittatore di destra Orban perché a dire del regime promuoverebbe l'omosessualità.
Gli attacchi mossi alle nuove proiezioni di Harry Potter e la pietra filosofale nascono dalla volontà di difendere i diritti delle persone, colpendo una persona influente che ha espresso idee transfobiche. Dall'altra parte però, c'è chi difende la scelta di andare a vedere il film al cinema, dividendo nettamente l'autrice dalla sua opera.