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I team interni di Kojima Productions non superano le 150 persone, per via di un consiglio di George Miller

Hideo Kojima ha spiegato come mai non vuole che i team interni che si occupano dei giochi di Kojima Productions superino le 150 persone.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   23/05/2025
Uno dei personaggi di Death Stranding 2: On the Beach
Death Stranding 2: On The Beach
Death Stranding 2: On The Beach
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Hideo Kojima ha dichiarato che i progetti di Kojima Productions hanno dei team interni di massimo 150 persone. Ciò non esclude il ricorso ai servizi di studi in outsourcing, ma per quanto riguarda i core team, il nostro ha spiegato che non vuole andare oltre, per seguire un consiglio che gli ha datto George Miller, il regista dei Mad Max, che apparirà in Death Stranding 2: On the Beach nel ruolo di Tarman (doppiato dal cantante pop australiano Marty Rhone, che ha anche curato il motion capture del personaggio).

Il consiglio di Miller

Il game director dei Metal Gear e di Death Stranding, ha toccato l'argomento in un'intervista concessa alla rivista Edge, in cui ha affermato: "Non ho mai voluto che il mio team superasse le 150 persone su un singolo progetto."

Ha poi spiegato che Miller gli raccontò un aneddoto su delle comunità nomadi di pastori di pecore, spiegando che limitano i loro greggi a 150 animali, perché è il numero massimo che un singolo essere umano può realisticamente gestire.

Quindi, anche il team di Death Stranding 2: On the Beach è stato mantenuto piccolo, scelta che gli ha fruttato i complimenti di Miller: "Ho parlato con George l'anno scorso e mi ha fatto i complimenti per aver mantenuto il team ridotto." In realtà, il nostro ha ammesso di essere andato leggermente sopra i 150, ma non di troppo: "Ho un po' superato i 150... e ci abbiamo riso su."

Recentemente Kojima ha svelato la durata di Death Stranding 2: On the Beach e ha raccontato che somiglia a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.