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Il blocco del PSN viene visto come la dimostrazione che gli utenti PC avevano ragione a protestare contro Sony

Un articolo di PC Gamer particolarmente apprezzato dalla community PC analizza la situazione emersa nelle ore scorse su PSN, guardando la questione dell'account obbligatorio da un'altra prospettiva.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   10/02/2025
Il logo di PSN

Un articolo pubblicato da PC Gamer e già rimbalzato in molte aree di internet popolate dalla community videoludica su PC analizza il problema occorso nella giornata di ieri con il blocco totale del PlayStation Network nella particolare ottica di questa utenza, vedendolo come una dimostrazione del fatto che i giocatori PC avessero ragione a protestare contro Sony per l'obbligatorietà dell'account PSN sui giochi della compagnia.

Nonostante venga premesso che la pratica del review bombing sia spesso guidata da motivi tutt'altro che importanti, edificanti o condivisibili, questo caso sarebbe una dimostrazione evidente di come la richiesta di rimuovere l'obbligatorietà dell'account PlayStation sarebbe fondamentalmente giusta. L'articolo con questa tesi è stato accolto ovviamente con grande favore da molti utenti PC, che l'hanno rilanciato e commentato anche su Reddit.

A dire il vero, la polemica verteva inizialmente soprattutto su altro, andando dal semplice fastidio provato da molti per la necessità di dover creare un altro account per un ecosistema che magari non si aveva intenzione di sfruttare alla più profonda ragione dell'impossibilità di accedere ai giochi, in questo modo, in tutti i paesi non raggiunti ufficialmente dal PSN.

Un esempio di protesta virtuosa?

Al di là delle motivazioni iniziali più manifeste, tuttavia, la situazione verificatasi nelle ore scorse avrebbe dimostrato che ci sono altri motivi validi per non imporre l'account come obbligatorio.

Un'immagine di Helldivers 2, gioco da cui è partita la protesta sull'account PSN
Un'immagine di Helldivers 2, gioco da cui è partita la protesta sull'account PSN

Con il PlayStation Network praticamente fuori uso per quasi 24 ore e l'impossibilità di effettuare il login, i giochi Sony sarebbero stati inutilizzabili probabilmente anche su PC.

Considerando che non si ravvede un effettivo vantaggio nella necessità di collegare gli account per gli utenti, mentre chiaramente ci sono risvolti molto positivi per la compagnia, che vede in questo modo incrementare in maniera notevole l'estensione del proprio ecosistema, a fronte di un problema del genere si capisce come i giocatori possano avere ragione a protestare contro una misura che sembra portare più rischi e limitazioni che altro.

Ad aggiungere ulteriore carico c'è anche il fatto che la scarsa comunicazione di Sony non ha ancora fatto capire precisamente cosa sia successo nel periodo di tempo in cui PSN era offline e se i dati siano rimasti effettivamente al sicuro per tutta la giornata o meno.

Dunque il caso della protesta dei giocatori PC sull'account PSN obbligatorio risulterebbe alquanto esemplare, anche perché ha effettivamente portato Sony a più miti consigli, eliminando l'obbligatorietà e inserendo piuttosto una possibilità di scelta con alcuni vantaggi garantiti agli utenti che decidono di utilizzare l'account PlayStation.