Adam Badowski, uno degli amministratori delegati di CD Projekt Red, non ricorda con grande affetto le carte amorose di The Witcher 1 (se ne otteneva una ogni volta che Geralt faceva sesso con qualche personaggio), tanto che le ha definite "infantili". Gli piace molto di più l'approccio avuto alle storie d'amore con The Witcher 3: Wild Hunt, che secondo lui ha reso giustizia a quelli che definisce "gli aspetti emotivi dei personaggi tratti dai libri", nonostante inizialmente non fosse possibile scegliere tra Triss e Yennefer, opzione che è stata aggiunta in una fase avanzata dello sviluppo.
Vivere d'amore
Come ricorderete, in The Witcher 3 Yennefer diventa un personaggio centrale, rispetto a quanto accadeva nei primi due episodi, riprendendosi il ruolo che aveva nei libri e complicando non poco la vita sentimentale di Geralt.
Ne sono risultati dei momenti interessanti sia narrativamente che videoludicamente, ma stando a Badowski, questo contrasto: "Non c'era dall'inizio, ma a un certo punto abbiamo capito che mancava una sorta di conflitto, un conflitto personale - certo, c'è Ciri - ma mancava qualcosa". Non appena qualcuno suggerì l'idea di far scegliere ai giocatori tra Triss e Yennefer, gli autori si resero conto che era proprio ciò che serviva. "Questa decisione è stata presa piuttosto tardi", ha spiegato Badowski, "ma è stata ottima. È stata un'ottima decisione".
In effetti la scelta tra Triss e Yennefer è una delle più significative dell'intero gioco, soprattutto se si sono giocati i due capitoli precedenti, dove Triss era centrale.