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Intel ha perso il treno dell'intelligenza artificiale perché non ha creduto in OpenAI e ChatGPT

La decisione di non investire in OpenAI anni fa si è rivelato oggi un errore strategico per Intel, che fatica a tenere il passo dei competitor nell'era dell'IA.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   08/08/2024
L'edificio Intel Robert Noyce

Intel, un tempo leader indiscusso nel mercato dei chip, avrebbe potuto avere un ruolo da protagonista nella rivoluzione dell'intelligenza artificiale. Sette anni fa, l'azienda ebbe l'opportunità di acquisire una quota in OpenAI, allora una piccola organizzazione di ricerca senza scopo di lucro. Ma la decisione di non investire si è rivelata un errore strategico che ha contribuito al declino di Intel nell'era dell'IA.

Nel 2017 e 2018, i dirigenti di Intel e OpenAI discussero diverse opzioni, tra cui l'acquisto di una quota del 15% in OpenAI per 1 miliardo di dollari. Inoltre, Intel avrebbe avuto la possibilità di acquisire un'ulteriore quota del 15% nel caso in cui avesse realizzato processori per OpenAI venduti a prezzo di costo, secondo quanto riportato da Reuters. Tuttavia, l'allora CEO Bob Swan non credeva che i modelli di IA generativa avrebbero avuto successo sul mercato nel breve termine, e l'accordo sfumò.

La decisione di non investire in OpenAI è solo uno dei tanti errori strategici che hanno portato Intel a perdere terreno nel mercato dell'IA. Il secondo rifiuto avvenne alla fine del 2022: all'epoca OpenAI aveva appena annunciato ChatGPT e provò a contattare Intel per poter fare meno affidamento sulle schede di NVIDIA e poter creare una propria infrastruttura basata su Intel. Ma, di nuovo, l'idea di vendere i suoi chip a prezzi di costo non piacque a Intel.

L'ex amministratore delegato di Intel, Robert Swan
L'ex amministratore delegato di Intel, Robert Swan

L'azienda ha insomma sottovalutato a più riprese il potenziale di questa tecnologia emergente, concentrandosi su altri settori che si sono rivelati meno redditizi. Oggi, OpenAI è una delle aziende più innovative e influenti nel campo dell'IA, con una valutazione stimata di circa 80 miliardi di dollari. Il successo di ChatGPT ha dimostrato il potenziale dell'IA generativa, lasciando Intel a guardare da lontano una rivoluzione che avrebbe potuto guidare. Tanto che oggi è in crisi nera, con migliaia di dipendenti a casa e tagli per 10 miliardi in arrivo.

Voi che cosa ne pensate di questa storia? Pensate che Intel abbia fatto un errore irrecuperabile oppure l'azienda ha ancora margine per riprendersi? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.