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iPhone 11, Apple nega la violazione di norme a tutela dei lavoratori negli stabilimenti Foxconn cinesi

Foxconn non avrebbe rispettato alcune norme a tutela dei lavoratori nei suoi stabilimenti cinesi, ma Apple dichiara infondate buona parte delle accuse.

NOTIZIA di Davide Spotti   —   09/09/2019

A poche ore dall'evento di presentazione di iPhone 11, Apple è finita nell'occhio del ciclone a causa di un nuovo scandalo che ha coinvolto Foxconn, ritenuta responsabile di aver violato le norme di diritto del lavoro locali presso gli stabilimenti dislocati sul territorio cinese.

La notifica della violazione è stata segnalata dal Chinese Labor Watch, osservatorio di New York che monitora le condizioni dei lavoratori cinesi. Tra le accuse ci sono anche quelle che addebitano a Foxconn il mancato pagamento degli straordinari forzati, la mancanza di attrezzature da lavoro adeguate e la mancata registrazione di eventuali incidenti avvenuti durante la produzione.

Stando alle informazioni fornite dal CLW, più della metà dei lavorati impiegati ad agosto da Foxconn nella fabbrica di Zhengzhou erano studenti part time.

Per contro, Apple sostiene che le accuse mosse siano per lo più infondate, come dichiarato da un comunicato ufficiale inviato alla CNBC. L'unica segnalazione che sembrerebbe essere confermata, è quella riguardante il superamento della soglia di lavoratori part time rispetto a quanto previsto dalla legge. In qualità di supervisore della filiera produttiva, la casa di Cupertino ha detto di essere impegnata a risolvere il problema, mentre sono state respinte al mittente gli altri capi d'accusa.

Vi ricordiamo che l'evento di presentazione dei nuovi iPhone si svolgerà nella giornata di domani, a partire dalle 19:00 ora italiana.

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