In una recente intervista concessa alla Japan Broadcasting Corporation, mirata a commemorare gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Yoshiyuki Tomino, classe 1941 e autore originale di Gundam, ha parlato di come il conflitto abbia influenzato i suoi vecchi lavori e di come influenzerà quelli futuri. Questi ultimi, potrebbero vederlo tornare alla serie Gundam, con un progetto diverso dal solito, pensato per un'umanità che, secondo lui, ha smesso di pensare.
Umanità alla deriva
"Desidero ardentemente trasformarla in una storia di battaglie", ha spiegato Tomino, senza dare molte informazioni. "Tuttavia, nella mia prossima storia non ci saranno nemici. Forse il vero nemico è l'umanità stessa, che usa la Terra per viverci. Voglio creare una storia di questo tipo, e sono certo che riuscirò a iniziarla come anime."
La mancanza di nemici deriverebbe proprio dalla sua visione dell'uomo contemporaneo, oltre che al modo in cui i fan hanno (mal)trattato la serie Gundam nel corso degli anni.
Il primo Gundam risale al 1979 ed era sostanzialmente un'opera contro la guerra, nata proprio dal trauma della Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo, molte delle intenzioni originali di Tomino e dei suoi messaggi sembrano essersi persi nel tempo, a favore del mantenimento della parte più pop e folcloristica. Uno degli obiettivi principali dell'autore quando scrisse Gundam era proprio quello di spingere il pubblico a confrontarsi con la realtà della guerra e, soprattutto, a rifletterci sopra. Tomino non è soddisfatto di come le sue storie vengono "consumate" oggi, e ha osservato che oggigiorno le persone hanno "smesso di pensare alle cose".
"Le persone trovano sorprendentemente facile distaccarsi dal pensare. Giocherellano con i modellini di Gundam e dicono: "Oh, che bello." È così che va oggi. Ma credo che non sia solo un problema dei tempi moderni. Durante la rivoluzione industriale, nel momento in cui le persone videro una locomotiva a vapore, iniziarono ad ammirarne la potenza, smettendo così di pensare alle cose."