Swen Vincke, il director di Baldur's Gate 3 Swen Vincke era preoccupato dalla durata del gioco: pensava che fosse troppo corto, pur superando le 100 ore e pur essendo rigiocabile più volte. Lo sviluppatore veterano ha raccontato di questa sua paura in un'intervista concessa in occasione dei BAFTA, spiegando: "Sarà sorpreso di sapere che in realtà avevamo pianificato di realizzare molte più regioni. All'inizio temevo che il gioco sarebbe stato troppo corto, ma notoriamente, non sono mai stato molto bravo a giudicare la lunghezza dei nostri giochi".
Alla fine, gli sviluppatori Larian si sono resi conto di rischiare di creare un gioco di ruolo "troppo grande", e quindi hanno effettuato alcuni dei tagli ai contenuti. In particolare, Vincke ha rivelato che "Moonrise Towers" era originariamente formata da due torri, ma che è stata ridotta a una sola nella versione finale. Ad un certo punto, nel gioco erano previste le rovine della seconda torre, ma sono state eliminate per non appesantire troppo la produzione.
Un risultato ottimo
Il risultato di tali scelte è stato decisamente ottimo. È chiaro che a molti il taglio di contenuti suonerà male, ma accade in praticamente tutti i videogiochi e spesso serve per non far sfuggire di mano un progetto, che in caso di lievitazione eccessiva potrebbe diventare ingestibile.
Del resto come lamentarsi di Baldur's Gate III? Stiamo parlando di un gioco di ruolo enorme e pieno di cose da fare e da rifare, nel caso si vogliano tentare delle strade alternative con partite successive.
In tutto questo fa sorridere pensare che anche Hidetaka Miyazaki, il director di Elder Ring, ha dichiarato in passato di non saper valutare la lunghezza dei suoi giochi, tanto da pensare che bastassero 30 ore per conquistare l'Interregno. Sarà una specie di morbo che va diffondendosi tra i director dei videogiochi.