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L'editor di Aion 2 viene usato per sessualizzare persone reali, per un avvocato è un reato

L'MMORPG Aion 2 ha un editor così potente che consente di ricreare persone reali in modo convincentissimo, al punto che sessualizzarle potrebbe essere un reato.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   18/12/2025
Alcuni personaggi di Aion 2

Aion 2 è disponibile in Corea del Sud e Taiwan da novembre 2025. Si tratta del seguito di un MMORPG di grande successo in patria, Aion, risalente al 2009. In futuro pare che possa arrivare anche in occidente, ma non c'è ancora una data d'uscita confermata. Detto questo, il gioco è stato accolto davvero molto male, in parte per via delle microtransazioni pay-to-win ultra rapaci, e in parte a causa dell'editor, che consente di creare delle versioni fortemente sessualizzate di persone reali. In particolare viene usato per le celebrità, il che sarebbe già abbastanza grave, ma a gettare benzina sul fuoco c'è il fatto che consente di rappresentare anche dei personaggi minorenni.

Nefandezze varie

Per andare più sullo specifico, Aion 2 include lo "Style Shop", ossia un mercato aperto in cui i giocatori possono caricare preset dei personaggi personalizzati che creano. Altri utenti possono acquistarli e usarli, con i ricavi che vengono poi suddivisi tra l'editore e l'autore del contenuto.

Uno dei personaggi di Aion 2
Uno dei personaggi di Aion 2

Secondo la testata coreana GameMeca, molti di questi preset sarebbero addirittura elencati con i nomi reali delle idol, lasciando davvero pochi dubbi sull'obiettivo degli autori. Considerato che il gioco include tanti costumi decisamente sexy e che tante delle celebrità riprodotte in-game sono minorenni, la questione non ha mancato di generare delle controversie, dividendo l'opinione pubblica tra chi condanna il gioco e chi afferma che sia lecito fare ciò che si vuole, rimanendo nei confini dello stesso.

Secondo l'avvocato sudcoreano Jeong-Mok Kang, comunque, la questione non riguarda soltanto le opinioni degli utenti, ma potrebbe avere anche dei seri risvolti legali. Basandosi sulla legge vigente e su dei precedenti giudiziari, Kang ritiene che sia i giocatori coinvolti sia NCSoft, che fornisce l'editor e la piattaforma di vendita dei preset, da cui trae del lucro, potrebbero potenzialmente essere ritenuti responsabili di quanto sta avvenendo.

Secondo le leggi sudcoreane sui crimini sessuali digitali e sui deepfake, c'è reato quando immagini, video o audio con il volto, il corpo o la voce di una persona vengono modificati contro la volontà dell'interessato, in modo tale da suscitare desiderio sessuale o provocare umiliazione sessuale. Sebbene il caso di Aion 2 riguardi dei modelli 3D e non delle fotografie reali, Kang ha sottolineato che nei procedimenti legati ai deepfake di solito non conta tanto la tecnica con cui il contenuto è stato creato, quanto la percezione che ne hanno le persone. In altre parole, se la maggioranza riconosce un personaggio di un MMORPG come una specifica idol, soprattutto se minorenne, allora vestirlo con abiti sexy e diffonderne le immagini può essere trattato come un reato sessuale nel mondo reale, in modo analogo agli abusi tramite deepfake.

Inoltre, anche qualora non si arrivasse a sanzioni penali legate ai reati sessuali, Kang ritiene altamente probabile un'azione civile per violazione dei diritti d'immagine. "Quando gli utenti condividono preset di personaggi personalizzati modellati su idol o celebrità per aumentare le visualizzazioni sui loro canali YouTube, attirare attenzione in-game o ottenere altri vantaggi, si tratta di un caso da manuale di utilizzo non autorizzato dell'immagine altrui".

È interessante notare come l'avvocato osservi anche che l'editore di Aion 2, NCSoft, non potrebbe sminuire la sua responsabilità, facendo cadere la colpa sugli utenti, dal momento che controlla tutti i dati di gioco (compresi quelli mostrati pubblicamente nello Style Shop) e trae profitto dalla vendita dei costumi sexy che rendono possibile la sessualizzazione dei personaggi. Insomma, potrebbe essere considerato corresponsabile qualora venisse stabilito che non abbia fatto nulla, nonostante sia a conoscenza della situazione.

Comunque sia, al momento non esistono procedimenti legali contro Aion 2, quindi parliamo ancora di una mera ipotesi. Staremo a vedere se in futuro la situazione migliorerà e se sarà fatto qualcosa in merito.