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Mafia City: per il PD il mobile game è un subdolo strumento di propaganda mafiosa

Mafia City, primo episodio di una serie di mobile game sviluppata da Yotta Games, per il PD sarebbe "un subdolo strumento di propaganda mafiosa".

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   27/07/2020

Mafia City, l'innocuo e francamente trascurabile mobile game sviluppato da Yotta Games per i dispositivi iOS e Android, sarebbe per il PD "un subdolo strumento di propaganda mafiosa", tanto che il deputato dem Carmelo Miceli ha annunciato un'interrogazione parlamentare allo scopo di oscurare il gioco.

Il clamoroso autogol del Partito Democratico, rilanciato sui social e ormai dunque di dominio (e ludibrio) pubblico commette il solito errore di trattare i videogame come qualcosa di diverso rispetto a qualsiasi altra forma di narrazione a scopo di intrattenimento.

Peraltro, a differenza di Mafia: Definitive Edition e degli altri episodi della serie prodotta da 2K Games, in questo caso parliamo di un casual game davvero innocuo, che utilizza il tema mafioso in maniera marginale e stereotipata.

Tuttavia è chiaro che i giochi che includono tematiche del genere non si pongono come "strumenti di propaganda" per formare giovani delinquenti, altrimenti qualsiasi libro o film in cui si parla di mafia e mafiosi sarebbero tacciabili della medesima colpa.

Immaginiamo tuttavia che difficilmente il deputato Miceli scriverà un post di denuncia con l'obiettivo di oscurare la trilogia del Padrino, mosso dalla convinzione ormai sbagliata che il settore dei videogame possa essere attaccato in quanto ancora di nicchia, quando invece nel 2019 ha fatturato 120 miliardi di dollari.