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Marvel's Avengers e il caso Spider-Man su PlayStation: la strategia dei contenuti esclusivi è giusta?

Parliamo un po' della strategia dei contenuti esclusivi all'interno dei giochi third party multipiattaforma, che potrebbe essere un pilastro della next gen.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   04/08/2020

Marvel's Avengers è probabilmente uno dei giochi più importanti tra quelli in uscita nei prossimi mesi e la notizia che Spider-Man, indubbiamente uno dei super-eroi più famosi del mondo, sia in arrivo esclusivamente su PS4 e PS5, sta generando parecchie polemiche. Vista la possibile mancanza di informazioni su PS5 anche dal prossimo State of Play, le discussioni infuriano sulla strategia dei contenuti esclusivi, soprattutto perché questi, in un caso del genere, puntano effettivamente sull'escludere le altre piattaforme da una certa caratteristica più che su arricchire una particolare piattaforma di qualcosa che non si può trovare sulle altre. Chiariamo subito una cosa: non sembra proprio che esista alcun principio per cui Spider-Man in forma videoludica debba uscire solo su PlayStation, visto che su questo argomento sembra ci sia parecchia confusione. Sony detiene i diritti per le produzioni cinematografiche di Spider-Man, ma questo non si estende automaticamente ai videogiochi, tanto è vero che il personaggio in questione è comparso normalmente in vari giochi mobile, in Marvel vs Capcom: Infinite e anche in Marvel Ultimate Alliance 3, esclusiva Nintendo Switch.

Certo, potrebbe esserci un canale facilitato negli accordi tra Disney e Sony visti i trascorsi cinematografici, ma non è questo il punto, il fatto è che l'esclusiva di Spider-Man rientra in una particolare strategia che punta a rendere una sola parte di un gioco legata esclusivamente a una specifica piattaforma. Sembra peraltro che sia solo una delle diverse iniziative di questo tipo che Sony sta mettendo in piedi in vista del lancio di PS5, con alcune fonti piuttosto affidabili, come Imran Khan di Game Informer e Kinda Funny, che prevedono una lunga serie di queste semi-esclusive, nel senso che si tratterà di accordi su specifiche parti di giochi legate esclusivamente a PS5, qualcosa che si vedrà molto spesso nel corso della prossima generazione, a quanto pare. Anche altre fonti concordano sul fatto che Sony abbia intenzione di "aprire il portafoglio" in maniera notevole con PS5, puntando su accordi di marketing ed esclusive temporali o totali. D'altra parte, la volontà di puntare sull'esclusività anche non totale ma di grosso calibro è già emersa dalla prima presentazione di PS5, con Deathloop, Ghostwire: Tokyo e Project Athia come esclusive temporali di grosso calibro per la piattaforma.

Marvels Avengers


Sul fatto che le esclusive temporali saranno ancora fondamentali nella next gen abbiamo già detto nei giorni scorsi, ma la questione di Marvel's Avengers potrebbe introdurre qualcosa di diverso, ovvero un tipo di esclusiva meno pesante economicamente ma comunque molto efficace in termini di ritorni. Considerando il costo enorme dello sviluppo videoludico su next gen, è forse meno probabile che i produttori si assicurino delle esclusive totali su interi giochi third party, perché gli sviluppatori vorranno probabilmente massimizzare i profitti cercando di uscire su più piattaforme possibili, cosa che potrebbe aprire la porta a queste tipologie di accordi esclusivi di dimensione minore ma comunque in grado di colpire nel segno, questo sia per quanto riguarda Sony che Microsoft, in particolare. L'esempio di Spider-Man è particolarmente efficace perché si tratta di un'icona della cultura popolare che è già stata associata a PlayStation in precedenza con l'uscita di Marvel's Spider-Man, lo sarà nuovamente con Spider-Man: Miles Morales su PS5 e con l'aggiunta del personaggio esclusivo in Marvel's Avengers cementifica l'idea di PlayStation come della console legata strettamente al super-eroe in questione. Al di là dei discorsi sull'etica di una manovra del genere, si tratta di una strategia sicuramente funzionale, ma la questione fa comunque discutere.

Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi sulla questione, perché se le altre piattaforme dovessero essere compensate con altri personaggi esclusivi, come accaduto spesso nel panorama videoludico, la situazione sarebbe diversa, ma il problema che emerge con un tipo di esclusiva del genere è che il gioco in questione perde valore sulle piattaforme concorrenti, a parità comunque di prezzo. Inoltre, si crea una disparità che può inficiare il comparto multiplayer dei giochi sul piano più generale: l'accordo di marketing stipulato in esclusiva tra Activision e Sony per portare contenuti aggiuntivi per Destiny su PS4 (o meglio per toglierli dalle altre piattaforme) ha di fatto impedito la possibilità di effettuare il cross-play sul gioco per questi anni, rendendolo possibile solo in futuro e di fatto impoverendo l'esperienza un po' per tutti. In definitiva, considerando già lo strapotere di Sony sul mercato occidentale, viene anche da chiedersi se vi sia veramente la necessità di investire denaro in iniziative di questo tipo, considerando la potenza di fuoco delle produzioni interne in termini di esclusive, ma visti anche gli ultimi risultati finanziari è chiaro che Sony abbia intenzione di continuare a spingere PlayStation verso la supremazia assoluta con ogni mezzo.

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