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Meta taglia 600 posti nel team AI per snellire le decisioni

L'azienda di Mark Zuckerberg riduce il personale nel laboratorio di superintelligenza, mentre continua la riorganizzazione interna dopo un'estate di assunzioni record.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   22/10/2025
Meta

Meta ha annunciato il taglio di circa 600 dipendenti dal suo superintelligence lab, la divisione dedicata allo sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale più avanzati. La notizia, riportata da Axios, si inserisce nel più ampio processo di ristrutturazione avviato dal gruppo di Menlo Park per rendere le sue operazioni più snelle e reattive.

Meno conversazioni, più impatto

In un memo interno ai dipendenti, il Chief AI Officer Alexandr Wang ha spiegato che la riduzione del team mira a snellire i processi decisionali e ad aumentare la responsabilità individuale: "Con una squadra più piccola, saranno necessarie meno conversazioni per prendere decisioni, e ciascuno avrà più spazio e impatto."

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Il taglio arriva dopo un'estate intensa sul fronte del reclutamento. Meta aveva assunto oltre 50 ricercatori provenienti da concorrenti diretti, tra cui OpenAI e Anthropic, offrendo pacchetti retributivi multimilionari. La mossa era stata accolta con scetticismo dal CEO di OpenAI, Sam Altman, che aveva dichiarato che "nessuna delle nostre persone migliori ha accettato l'offerta." Ora, il ridimensionamento sembra più una riconfigurazione interna che una vera contrazione della forza lavoro complessiva.

Non un taglio netto, ma una riorganizzazione

Fonti vicine a Meta precisano che gran parte del personale colpito avrà la possibilità di essere ricollocato in altre divisioni dell'azienda, in particolare nei team dedicati all'AI generativa e alle infrastrutture cloud. L'obiettivo sarebbe quello di concentrare gli sforzi sulle aree più promettenti, come l'integrazione dell'AI nelle piattaforme social e nei visori di realtà mista.

Mark Zuckerberg
Mark Zuckerberg

Nonostante la ristrutturazione, Meta non sembra rallentare nella gara per la superintelligenza artificiale, che la vede competere direttamente con OpenAI, Google DeepMind e Anthropic. L'azienda ha confermato di voler continuare a investire nello sviluppo di modelli multimodali di nuova generazione, capaci di combinare testo, immagini e video. I tagli, insomma, sembrano più un tentativo di ottimizzare il percorso verso la prossima frontiera dell'AI che un segnale di debolezza.