Secondo Raphael Colantonio, game director dell'eccellente Prey, Metacritic spinge gli sviluppatori a non prendersi dei rischi e dunque a realizzare giochi rifiniti ma noiosi, che puntano ad andare sul sicuro piuttosto che tentare nuove strade.
"L'ecosistema di Metacritic incoraggia gli sviluppatori a realizzare giochi noiosi ma 'sicuri'", ha scritto Colantonio. "Se un titolo al lancio risulta essere ben rifinito, un punteggio di 80% è garantito a prescindere da quanto quell'esperienza possa rivelarsi noiosa."
"Nel frattempo, però, S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl deve accontentarsi di una media di 73 perché arriva al debutto ancora un po' grezzo. Si tratta di un sistema ingiusto e fuorviante."
La discussione si infiamma
Il post pubblicato da Raphael Colantonio su X, con tanto di riferimento ai voti ricevuti da S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl, ha inevitabilmente generato una discussione sul metro di valutazione utilizzato dalle testate internazionali, e sul fatto che sia lecito o meno premiare esperienze che presentano bug e problemi tecnici.
"Un pessimo prodotto privo di bug ha un punteggio migliore di un grande prodotto che ha dei bug. Secondo voi ha senso?", ha scritto Colantonio nel rispondere a un suo follower. "Significa che l'essenza del gioco non viene presa in considerazione e che tre mesi dopo, quando il grande titolo sarà stato patchato, avrà ancora un punteggio di m*rda."
In effetti il problema della valutazione "istantanea" e non dinamica esiste. Voi che ne pensate?