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Microsoft accusa la FTC di fuga di notizie e chiede un'indagine interna

Microsoft ha chiesto all'ispettore generale della FTC di indagare su una presunta fuga di notizie riguardante un'indagine antitrust sull'azienda, sollevando dubbi sulla condotta dell'agenzia.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   04/12/2024
Sede Microsoft

Microsoft ha pubblicamente accusato la Federal Trade Commission (FTC) di aver divulgato informazioni riservate su un'indagine antitrust in corso, chiedendo all'ispettore generale dell'agenzia di avviare un'indagine formale. La controversia nasce da un articolo di Bloomberg che ha rivelato l'esistenza dell'indagine della FTC sulle attività di Microsoft nel settore del cloud, delle licenze software, dell'intelligenza artificiale e della sicurezza informatica.

Microsoft sostiene di essere venuta a conoscenza dell'indagine solo tramite la stampa, nonostante i ripetuti tentativi di ottenere conferma dalla FTC. Rima Alaily, vicepresidente aziendale di Microsoft, ha espresso forti dubbi sulla condotta dell'agenzia, affermando che la fuga di notizie "sembra essere coerente con una sfortunata tendenza negli ultimi due anni dell'FTC a far trapelare strategicamente informazioni non pubbliche".

FTC e le fughe di notizie: i sospetti di Microsoft

Per sostenere la sua posizione, Alaily ha citato un rapporto dell'ispettore generale della FTC che evidenzia un aumento delle "divulgazioni non autorizzate" di informazioni riservate alla stampa. La lettera di Microsoft all'ispettore generale sottolinea la gravità della situazione, accusando la FTC di violare le proprie linee guida etiche e di minare la fiducia del pubblico nell'integrità delle sue indagini.

Le posizioni della FTC sono sempre più spesso messe in discussione, anche per ragioni politiche
Le posizioni della FTC sono sempre più spesso messe in discussione, anche per ragioni politiche

Questa accusa rappresenta un'escalation nei rapporti tra Microsoft e le autorità di regolamentazione. Negli ultimi mesi, l'azienda ha assunto una posizione più aggressiva in risposta al crescente controllo antitrust sulle sue attività. A ottobre, per esempio, ha accusato Google di aver orchestrato una campagna di disinformazione per screditarla agli occhi delle autorità garanti della concorrenza.

Mentre in passato Microsoft era rimasta relativamente al riparo dalle indagini antitrust, negli ultimi tempi ha attirato l'attenzione delle autorità di regolamentazione sia negli Stati Uniti che in Europa e nel Regno Unito, dove Microsoft rischia una multa da un miliardo di sterline per il cloud. L'acquisizione di Activision Blizzard, la partnership con OpenAI e le questioni relative alla sicurezza informatica hanno contribuito ad aumentare il livello di scrutinio.

Vedremo se l'ispettore generale accoglierà la richiesta di Microsoft e quali saranno le conseguenze di questa vicenda per il futuro dell'indagine antitrust. Inoltre, con l'insediamento del nuovo governo Trump, l'orientamento politico nei confronti delle Big Tech potrebbe influenzare l'esito di eventuali procedimenti e i comportamenti delle aziende, come si è visto con le recenti dichiarazioni di Meta riguardo una presunta moderazione eccessiva su Facebook e Instagram.

Voi che cosa ne pensate di questo nuovo atteggiamento di Microsoft? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.