A leggere i due documenti inviati all'antitrust inglese da Sony e Microsoft per perorare le loro posizioni opposte nell'affare Activision Blizzard, ossia il tentativo di acquisizione della software house di H.E.R.O. da parte della casa di Redmond per circa 69 miliardi di dollari, attualmente al vaglio delle autorità di tutela del mercato internazionali e statunitensi, è impossibile non notare il lato comico di entrambi, al di là di alcune considerazioni serissime fatte da entrambe le compagnie.
Iniziamo da Sony, l'accusa, che sostanzialmente basa le sue tesi su dei pericoli enormi per il mercato nel caso l'affare vada in porto, quali la rimozione dei Call of Duty dalle piattaforme PlayStation o, più semplicemente, la perdita di alcuni privilegi acquisiti con gli ultimi contratti sottoscritti con Activision Blizzard; l'ennesima trasformazione di studi multipiattaforma in studi esclusivi Xbox; che impoverirebbero il mercato; il rischio che il Game Pass prenda sempre più piede, schiacciando la concorrenza del PlayStation Plus (fasce più alte); addirittura la possibilità che Microsoft aumenti i prezzi di hardware e software Xbox e così via.
Tutto terribile, verrebbe da dire, roba da fare le barricate se non fosse che è esattamente ciò che ha fatto Sony nel corso degli ultimi anni, pagando per avere esclusive sulla sua piattaforma, tramite acquisizione di studi o accordi commerciali, aumentare il prezzo di software e hardware, ignorare il Game Pass per anni fino ad accorgersi che in fondo pare che piaccia ad almeno trenta milioni di persone, e allora via di rincorsa tardiva con il PlayStation Plus, avere vantaggi per Call of Duty e fargli un marketing da first party così da far risaltare le sue piattaforme.
Beninteso: ha fatto benissimo. Jim Ryan, il CEO di Sony, è una specie di Jack Tramiel minore in termini di gestione della compagnia, ma dal punto di vista dell'acume commerciale gli si può dire poco e molte delle sue mosse, per quanto anti consumatori, sono state efficacissime. In fondo se God of War Ragnarok ha già venduto 5,1 milioni di copie, pur a fronte del costo di 80€ su PS5, evidentemente ha avuto ragione lui e i giocatori PlayStation si sono dimostrati impermeabili agli aumenti. Stesso discorso per l'aumento di prezzo di 50€ di PS5, che rimane sempre la console più venduta. Semplicemente è divertente vedere ammucchiare delle accuse contro la compagnia rivale, che potrebbero facilmente essere rivolte anche a Sony stessa.
Ora veniamo a Microsoft. Leggere le 111 pagine del documento spedito alla CMA ci ha fatto uno strano effetto (oltre a quello soporifero). Sostanzialmente una delle multinazionali più grandi del pianeta, il cui settore videoludico fattura comunque decine di miliardi di dollari all'anno, non fa altro che schernirsi per sembrare una specie di San Francesco dell'industria dei videogiochi.
Dopo la lunga lettura, fatta al lumicino come se fossimo in un libro di De Amicis, Phil Spencer ci è apparso in sogno vestito con un saio mentre andava a incontrare Innocenzo III, come raccontato da Ruggero di Wendover, un monaco benedettino di Sant'Albano.
Stando alla cronaca, scritta nel 1200 circa, il Papa avrebbe detto a Filippo: "Va', fratello, e cercati dei porci, a cui dovresti paragonarti più che agli uomini. Ravvòltolati insieme a loro nel brago e, consegnando ad essi l'acquisizione che hai preparato, accollati l'ufficio della tua predicazione". Filippo non se lo fece dire due volte ed eseguì alla lettera il comando, tornando dal Papa ricoperto di feci e fango, per dirgli: "Signore, ho fatto come mi hai comandato; ora, ti prego, esaudisci la mia richiesta". E fu così che l'acquisizione fu accettata, almeno in sogno.
No, davvero, un'azienda che dice che in fondo i giochi della compagnia rivale sono migliori dei suoi, che i giocatori di Call of Duty non rappresentano niente di che per il mercato, che il Game Pass conta poco perché ciò che importa è solo il settore mobile, che Satya Nadella, il CEO di Microsoft, mangia da anni solo pane azzimo e l'insalata che cresce nei parchi di Redmond per poter avere Call of Duty sul Game Pass, un pochino sorridere fa, anche perché Microsoft ha una delle capitalizzazioni in borsa più alte di tutto il mercato mondiale (attualmente è dietro solo ad Apple).
Insomma, se non fosse la più grande acquisizione di sempre, verrebbe quasi da farci un film comico con Boldi nei panni di Ryan e De Sica in quelli di Spencer. Certo, qualcuno continua a scannarsi per difendere questa o quella fazione, ma a noi lasciateci divertire, come scriveva il poeta.
P.S.: un pensiero finale per Nintendo, che in tutto questo viene trattata come una compagnia di poveracci, venendo usata addirittura come esempio negativo. Si consoleranno vendendo altri 20 milioni di Nintendo Switch.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.