Il processo tra Epic Games e Apple continua a essere una importante fonte di informazioni sull'industria videoludica. Questa volta scopriamo che Microsoft non ha mai guadagnato dalla vendita di Xbox: l'hardware è sempre stato venduto in perdita e non ha mai permesso un vero guadagno. Non si tratta di una notizia particolarmente sorprendente, ma è raro che una compagnia lo ammetta.
Lori Wright, vice presidente di Xbox, è stata chiamata come testimone di terza parte durante il processo. Le è stato chiesto "quale margine" ha Microsoft sulle vendite delle console Xbox. Wright ha quindi risposto: "Non ne abbiamo. Vendiamo le console in perdita". Le è poi stato chiesto se Microsoft abbia mai guadagnato denaro dalla vendita delle console e la risposta è stata un secco "no".
Come detto, non è strano. Il mercato console segue questo modello: le console vengono vendute in perdita per garantire il prezzo minimo possibile all'utente e ottenere quindi il massimo bacino d'utenza. Il guadagno avviene poi tramite le vendite di giochi e di abbonamenti.
Anche Daniel Ahmad, analista di Niko Partners, ha approfondito la questione su Twitter, spiegando che anche Xbox Series X|S e PS5 vengono vendute in perdita. Nintendo invece sembra aver scelto una strada diversa con Nintendo Switch: la console "è stata creata per essere redditizia il più rapidamente possibile". Ahmad spiega anche che PS4 è stata probabilmente la prima console a puntare al guadagno: al contrario di PS2 che è stata calata fino ai 99 dollari, PS4 è rimasta fissa a 299 dollari per molti anni, permettendo quindi un guadagno.
Se vi state domandando perché Epic Games abbia tirato in causa i guadagni di Xbox, il motivo è semplice: l'intento della compagnia è spiegare che il mercato console è diverso da quello mobile; mantenere un sistema di royalties 70/30 (sviluppatore/produttore console) su PlayStation e Xbox è necessario per fare in modo che le due compagnie possano guadagnare. Apple, invece, non vende in perdita i propri hardware, quindi il suo 70/30 è "monopolistico" e la mancanza di altri store la rende "anti-competitiva", almeno secondo Epic Games. Apple afferma invece di gestire la propria piattaforma esattamente come fanno Steam, Xbox e PlayStation.
Abbiamo anche scoperto che il giudice non vede differenze tra Netflix e Game Pass: perché uno sì e l'altro no? Inoltre, il CEO di Apple Tim Cook non sapeva chi fosse il capo di Epic Games, Tim Sweeney.