NVIDIA ha segnato un importante traguardo annunciando l'uscita dalla fase beta del suo innovativo modello Transformer per il DLSS, un aggiornamento che ridefinisce le capacità di super risoluzione e ricostruzione dei raggi.
Come abbiamo visto in questi mesi di test, le implicazioni di tale sviluppo vanno oltre il semplice miglioramento estetico: l'introduzione di questa architettura basata su Transformer, la prima del suo genere applicata in tempo reale nel contesto grafico, ha superato i limiti delle precedenti iterazioni del DLSS.
Dal CNN al modello Transformer
Per comprendere a pieno la portata di questa innovazione, è opportuno ripercorrere le fondamenta tecnologiche che hanno preceduto il modello Transformer. Le versioni iniziali del DLSS, che hanno dominato il panorama per oltre sei anni, si basavano su reti neurali convoluzionali (CNN). Queste architetture si sono dimostrate efficaci nel generare pixel concentrandosi su aree circoscritte dei fotogrammi attuali e precedenti. Tuttavia, con l'avanzare delle esigenze grafiche e la crescente complessità delle scene, le CNN hanno iniziato a mostrare i loro limiti intrinseci. Il rilascio di nuovi profili di upscaling non era più sufficiente a sostenere il ritmo delle aspettative.
Il passaggio al modello Transformer ha segnato un'evoluzione concettuale e tecnica di grande rilievo. A differenza delle CNN, che operano su contesti locali, il Transformer visivo è progettato per elaborare l'intero fotogramma contemporaneamente. Questa capacità gli consente di valutare l'importanza di ciascun pixel non solo all'interno di un singolo fotogramma, ma anche attraverso una sequenza di più fotogrammi. Il nuovo modello utilizza un numero doppio di variabili rispetto ai precedenti modelli di upscaling DLSS, garantendo una comprensione molto più profonda delle scene. Questa maggiore consapevolezza contestuale si traduce in una serie di miglioramenti tangibili per la qualità dell'immagine.
I benefici derivanti dall'adozione del modello Transformer si sono rivelati significativi. In primo luogo, la tecnologia garantisce una maggiore stabilità dei pixel, riducendo in modo sensibile fenomeni come lo sfarfallio e gli artefatti visivi che potevano presentarsi con le precedenti iterazioni del DLSS. Un altro aspetto cruciale è la diminuzione dell'effetto "ghosting", ovvero la comparsa di immagini fantasma, particolarmente evidente in scene dinamiche o con oggetti in rapido movimento.
Inoltre, il modello Transformer eccelle nel preservare e persino nell'arricchire i dettagli durante il movimento, un fattore critico per la fluidità e il realismo delle animazioni. I bordi degli oggetti appaiono più levigati e definiti, contribuendo a un'esperienza visiva complessivamente più nitida e realistica. Questi miglioramenti si estendono anche alla qualità dell'immagine della Ray Reconstruction: in scene caratterizzate da illuminazione complessa, il DLSS basato su Transformer dimostra una capacità superiore nel ricostruire i raggi luminosi, offrendo un'illuminazione più accurata e convincente.
L'uscita dalla fase beta del modello Transformer DLSS non è quindi solo un annuncio tecnico; è un'indicazione chiara della direzione che NVIDIA intende seguire per lo sviluppo delle future tecnologie. E se le CNN ci hanno accompagnato per ben 6 anni, il nuovo modello e i suoi aggiornamenti potranno farci compagnia per un tempo altrettanto lungo, ed è disponibile su tutte le schede grafiche RTX, comprese le serie 20, 30 e 40. E voi che cosa ne pensate? Avete notato benefici con il nuovo modello? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.