Se avete già sentito parlare di Momo e della nuova pericolosa Catena di Sant'Antonio che circola su WhatsApp, probabilmente sarete già corsi ai ripari. Se sulla vicenda invece non sapete assolutamente nulla ci pensiamo noi con un breve riassunto: alcuni simpaticoni contattano via chat utenti a caso, spesso bambini, sulla piattaforma di messaggistica istantanea più famosa al mondo; si spacciano per Momo, una creature grottesca e inquietante, semplicemente per spaventarli. Questo, almeno, fino ad ora: perché adesso la faccenda si fa seria ed è intervenuta anche la polizia di diversi paesi del mondo.
L'incubo di Momo su WhatsApp si sta diffondendo sempre più rapidamente su scala mondiale, e da semplice Catena di Sant'Antonio praticamente innocua (non sembra che siano stati neanche rubati dati personali) la faccenda sta diventando rapidamente pericolosa.
Adesso Momo (o meglio, chi sta dietro l'account di Momo) richiede ai destinatari di eseguire determinate azioni e condividere precise informazioni personali, dopo aver inviato loro immagini violente come minaccia. Una bambina di 12 anni in Argentina si è suicidata a causa dei messaggi di Momo, la polizia consiglia un po' ovunque di fare attenzione: la paura è che si torni nell'incubo di Blue Whale e ad una nuova sequela di suicidi assurdi.
Momo su WhatsApp provoca suicidi: è la nuova Blue Whale?
La vicenda di Momo, la Catena di Sant'Antonio di WhatsApp, sta assumendo dimensioni preoccupanti: una ragazzina di dodici anni si è suicidata, le autorità intervengono