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È morto Gianluca Vialli, campione indiscusso del calcio mondiale e protagonista di un videogioco

Purtroppo è morto Gianluca Vialli, protagonista assoluto del calcio italiano e mondiale, nonché protagonista di un videogioco che portava il suo nome.

È morto Gianluca Vialli, campione indiscusso del calcio mondiale e protagonista di un videogioco

Dopo una lunga e penosa malattia, all'età di 58 anni è morto Gianluca Vialli, campione del calcio italiano e mondiale, negli ultimi anni dirigente sportivo e allenatore. Insieme a Roberto Mancini è stato uno dei fautori della vittoria dell'Italia ai Campionati Europei del 2020.

La famiglia di Vialli ha confermato la morte dell'uomo con queste parole: "Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l'hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori".

Il 14 dicembre 2022, Vialli aveva condiviso questo messaggio: "Al termine di una lunga e difficoltosa 'trattativa' con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L'obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio".

Nel 2002 è stato protagonista addirittura di un videogioco, Gianluca Vialli's European Manager, che come potete leggere portava il suo nome. Si trattava di un manageriale di Midas Games, di cui riportiamo la copertina completa:

La copertina di Gianluca Vialli's European Manager
La copertina di Gianluca Vialli's European Manager

Nel 2013 produsse il videogioco Lords of Football, misto tra un simulatore di calcio e uno di vita, di cui fu parte attiva nella campagna marketing.

Naturalmente è giusto ricordarlo soprattutto come uno dei migliori centravanti degli anni '80 e '90 del secolo scorso, quando fece sognare i tifosi della Sampdoria e della Juventus in particolare, pur avendo esordito nella Cremonese e avendo chiuso la carriera sul campo nel Chelsea.

Vialli è stato uno dei pochi sportivi ad aver vinto tutte le competizioni UEFA per club ed è stato più volte in nazionale. Tra il 1985 e il 1992 ha vestito la maglia azzurra per cinquantanove volte, segnando sedici goal. Ha fatto parte delle guarnigioni dei mondiali del 1986 (Messico) e del 1990 (Italia), e di quella degli europei del 1988 nella Germania dell'Ovest (all'epoca la Germania non era ancora stata riunificata).

Pluricandidato al Pallone D'oro, nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Pieni di tristezza e cordoglio, vogliamo salutarlo citando un estratto dell'intervista fatta con Alessandro Cattelan per il docu-film "Una semplice domanda", disponibile su Netflix:

"Io sono convinto che i nostri figli seguano il nostro esempio più che le nostre parole. Quindi credo di avere meno tempo, adesso che so che non morirò di vecchiaia. Spero di vivere il più a lungo possibile però mi sento molto più fragile di prima e quindi ogni mio comportamento mi porta a fare questo ragionamento: è la cosa giusta che sto mostrando alle mie figlie? Ed in questo senso cerco di essere un esempio positivo."