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Nintendo: indagini e minacce agli sviluppatori homebrew, stando ad alcuni documenti

Stando ad alcuni documenti trafugati, Nintendo avrebbe svolto indagini su alcuni sviluppatori homebrew, tenendo d'occhio le loro case e minacciandoli.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   22/12/2020

Stando ad alcuni documenti trafugati, Nintendo avrebbe attivamente svolto indagini su alcuni sviluppatori homebrew, arrivando a sorvegliare le loro case e a minacciarli. C'è da specificare che parliamo di hacker che hanno contribuito a diffondere la pirateria sui sistemi della casa di Mario, quindi non proprio di personaggi senza macchia. È probabile che quella di Nintendo sia solo una strategia per tutelare i suoi prodotti usando mezzi propri.

Da quanto si può leggere sui file rubati, Nintendo creava dei veri e propri profili dei suoi bersagli, stabilendo poi le priorità delle sue azioni. Ad esempio la scheda di Neimod, hacker noto sulla scena DI e DSi, non solo riporta delle attività dell'uomo con l'hardware di Nintendo, ma anche delle informazioni personali, in particolare su come passava le sue giornate all'epoca dei fatti. Da notare che si parla di vera e propria sorveglianza, con tanto di pedinamenti.

In un altro documento viene descritto il modus operandi che gli investigatori di Nintendo devono tenere quando si avvicinano agli hacker. Inizialmente devono provare a raggiungere un accordo amichevole, che eviti il ricorso ai tribunali, per poi valutare le reazioni dell'interessato e intensificare l'azione. Ci sono anche trascrizioni di chat private, tanto per completare il quadro.

Molti sono stati sconvolti dalla freddezza del linguaggio utilizzato nei documenti rubati, ma è inevitabile che sia così, visto che stiamo parlando di resoconti investigativi che devono puntare essenzialmente alla chiarezza, non certo di testi letterari. Certo, fa impressione vedere certe operazioni legate alla casa di Mario ma, nonostante la simpatia che possa suscitare, sempre di una multinazionale stiamo parlando.