Sean Murray di Hello Games, lo studio cui dobbiamo tra gli altri No Man's Sky, ha voluto dare dei consigli a BioWare e Bethesda su come recuperare i loro giochi, nell'ordine Anthem e Fallout 76.
Murray sa bene di cosa parla, visto come lui e il suo team sono riusciti a ribaltare le sorti di No Man's Sky, producendo aggiornamenti gratuiti per recuperarlo da un lancio disastroso. Il suo intervento è arrivato alla Develop conference di Brighton, in Inghilterra, ed è partito dal presupposto che le azioni parlano più forte delle parole. Murray considera ad esempio positivo che Bioware abbia ridotto all'osso le comunicazioni con la comunità di Anthem, perché parlare di caratteristiche in arrivo per un gioco già sul mercato è poco interessante e fa perdere credibilità. Insomma, gli sviluppatori non devono sprecare tempo in chiacchiere ma devono lavorare per migliorare il gioco, senza farsi distrarre da ciò che la comunità dice o chiede.
Semplicemente provare a placare i videogiocatori delusi con le promesse, come fatto con Anthem, ma anche con Fallout 76 e altri titoli, non funziona e, in caso di ulteriori problemi (vedere il rinvio di Cataclysm per Anthem), complica solo la situazione.
Qualcuno non concorderà con questo metodo, ma la realtà è che con No Man's Sky ha funzionato alla perfezione. Murray è stato tentato più volte di spiegare la situazione del gioco scrivendo magari un post sul suo blog, ma si è sempre frenato perché secondo lui farlo non avrebbe modificato la percezione dei videogiocatori, in relazione a quello che era lo stato del gioco allora. Invece il lancio dei vari aggiornamenti maggiori dopo mesi e anni di silenzio, ha prodotto un effetto positivo sulla comunità che ha apprezzato le novità perdonando ciò che era successo al lancio.
Insomma, Fallout 76 e Anthem dovrebbero mettere i loro aggiornamenti davanti a ogni possibile tentativo di recupero.