OpenAI continua a far parlare di sé, non solo per i progressi tecnologici nel campo dell'intelligenza artificiale, ma anche per le sue mosse strategiche. L'ultima novità riguarda l'acquisizione del dominio chat.com, che ora reindirizza automaticamente gli utenti a ChatGPT, il chatbot basato sull'ormai celebre modello linguistico di grandi dimensioni.
A dare la notizia è stato lo stesso CEO di OpenAI, Sam Altman, con un post sulla piattaforma X (ex Twitter). Ma cosa rende così speciale questo dominio e perché OpenAI ha deciso di investire una cifra milionaria per ottenerlo? La risposta risiede nella crescente importanza delle interfacce conversazionali nell'era dell'IA.
Perché Chat.com?
Chat.com rappresenta un nome breve, memorabile e soprattutto intuitivo, che si allinea perfettamente con la visione di un futuro in cui l'interazione con l'intelligenza artificiale sarà sempre più simile a una conversazione naturale.
Curiosa la storia di come il dominio è finito ad OpenAI. All'inizio del 2023, Dharmesh Shah, fondatore e CTO di HubSpot, aveva acquistato l'url per la considerevole somma di 15,5 milioni di dollari, prevedendo che le interfacce conversazionali basate su linguaggio naturale avrebbero rivoluzionato il modo in cui interagiamo con il software. Pochi mesi dopo, Shah ha rivenduto il dominio a un prezzo ancora maggiore, ma all'epoca non aveva indicato chi fosse il compratore.
Ora, in un recente post su X, Shah ha però confermato che l'acquisizione è stata effettuata da OpenAI e ha lasciato intendere che il pagamento possa essere avvenuto almeno in parte in azioni della compagnia di Sam Altman, per un valore comunque non troppo superiore a quello di acquisto.
Questa acquisizione si inserisce in una più ampia strategia di rebranding di OpenAI. A settembre, l'azienda ha introdotto una nuova serie di modelli di ragionamento denominati "o1", con l'obiettivo di adottare nomi più intuitivi e comunicativi per i suoi prodotti. L'acquisizione di chat.com sembra seguire la stessa logica, semplificando l'accesso a ChatGPT e rafforzando l'immagine del chatbot come punto di riferimento nel panorama dell'IA conversazionale. Anche perché pare ormai pronta a lanciare Orion.
Non è poi la prima volta che un'azienda tech investe cifre considerevoli per assicurarsi un dominio "premium". Pochi mesi fa la startup Friend aveva speso buona parte dei 2,5 milioni di finanziamenti raccolti per acquistare il dominio friend.com (ha speso ben 1,8 milioni di dollari). Considerato che OpenAI riesce a ottenere costantemente finanziamenti miliardari, la cifra spesa per chat.com non pare poi così elevata.
Voi cosa ne pensate? Si tratta di una mossa che potrà fare la differenza in un futuro dove ci saranno ancora più modelli linguistici con cui dialogare? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.