Gli ultimi scambi di battute tra Microsoft e Sony davanti all'ente regolatore della concorrenza brasiliano confermano qualcosa che si era intuito già dopo i primi giorni dall'annuncio dell'accordo di acquisizione di Activision Blizzard: il più grande ostacolo che la casa di Redmond deve superare per chiuderlo è proprio Sony, almeno tra le compagnie che fanno parte del mercato dei videogiochi.
Il motivo è abbastanza chiaro: Sony ha grossi interessi con Activision, che sono strategici per rimanere leader di mercato con PlayStation 5 (o che considera tali). Per capirlo basta rilevare un dettaglio che sembra essere sfuggito ai più: la beta di Call of Duty: Modern Warfare 2 arriverà prima su PS5 e PS4, poi sulle altre piattaforme. Tradotto in termini finanziari, ciò significa che Sony ha ancora degli investimenti importanti in Activision per assicurarsi una posizione di vantaggio nel marketing rispetto al franchise COD. Difficile definirne l'entità, ma sicuramente non si parla di cifre irrisorie, dato che stiamo parlando di uno dei franchise videoludici più famosi al mondo, nonché di quella che possiamo considerare una vera e propria partnership che va avanti ormai da molti anni.
Proprio questa longevità ci fa capire quanto non solo Activision Blizzard, ma anche Sony stessa valuti importante rimanere prominente nella serie. L'affare Microsoft / Activision Blizzard, quindi, non viene valutato solo relativamente alla trasformazione dei capitoli della serie in esclusive, ma anche in relazione alla potenziale perdita di esposizione della piattaforma PlayStation, considerando che a livello di marketing Sony tratta da anni i Call of Duty come dei first party.
Per questo motivo Sony ha preteso che Microsoft confermasse pubblicamente che onorerà i contratti in essere e che non toglierà Call of Duty dalle piattaforme PlayStation. Sempre per questo motivo è iniziata una piccola guerra dialettica di fronte agli enti regolatori, che vede Sony fare l'opposizione maggiore.
L'obiettivo non è tanto far bloccare l'affare dall'ente brasiliano, che non può farlo, ma chiarire in più sedi possibile che i suoi affari saranno colpiti dalla fusione, così da ottenere non tanto il blocco della stessa, quanto l'imposizione di condizioni il più favorevoli possibili dai tre enti che hanno questo potere: la Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti, la Commissione Europea e la Competition and Markets Authority (CMA) inglese.
Connotare la situazione come console war è abbastanza miope. Sony e Microsoft sono multinazionali che fanno i loro interessi, sempre e comunque, che questo significhi collaborare o manifestare pubblicamente dei contrasti. In questo senso Microsoft ha il diritto di tentare l'acquisizione di Activision Blizzard, così come Sony, nel caso si senta minacciata, ha quello di opporsi nei modi garantiti dalla legge. Non c'è etica o morale, solo affari.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.