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Emendamento PD contro i fondi ai videogiochi, una petizione ne chiede la cancellazione

Una petizione su change.org chiede al PD il ritiro dell'emendamento per la cancellazione del First Playable Fund, inserito da Marianna Madia.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   15/06/2020

Una petizione, lanciata su Change.org, chiede al PD il ritiro dell'emendamento per la cancellazione del First Playable Fund, inserito da Marianna Madia. Come saprete il governo ha stanziato nel DL Rilancio quattro milioni di dollari per finanziare lo sviluppo di prototipi di videogiochi. Di fatto sono briciole, viste le cifre che girano nel settore, ma pare che qualcuno non voglia concedere nemmeno quelle. Con l'emendamento 38.32 infatti, anche il poco che si era ottenuto finirebbe in fumo.

Per questo Mauro Fanelli di Mixed Bag ha lanciato una petizione per cercare di sensibilizzare la politica a evitare questo ennesimo smacco all'industria videoludica nazionale. La petizione inizia ricordando le motivazioni alla base del First Playable Fund:

La misura in oggetto mira a sostenere la produzione in Italia di nuove proprietà intellettuali destinate al mercato internazionale dei videogiochi (per computer, per console, per dispositivi mobile), con l'obiettivo di aumentare la quota di mercato dei videogiochi "made in Italy", aumentare i posti di lavoro e migliorare la performance della bilancia commerciale del paese, recuperando terreno rispetto a quanto - da anni - è stato già messo in campo da altri paesi europei e non, nostri competitor.

La misura in oggetto, infatti, mira a ridurre il gap esistente tra l'Italia e altri paesi europei come:

  • la Francia, che ha un fondo identico da 4 milioni all'anno, attivo dal 2008
  • la Germania, che ha un fondo da 50 milioni all'anno per 5 anni, istituito nel 2019
  • la Spagna, che ha appena incrementato di 20 milioni la dotazione del fondo CREA SGR per finanziare tra gli altri il settore dei videogiochi per fronteggiare l'emergenza Covid
  • il Regno Unito, che ha un fondo da 4 milioni di sterline all'anno, attivo dal 2015
  • e molti altri come Polonia, Danimarca, Romania, ecc.


Quindi il testo passa a ricordare quali sono i numeri dell'industria dei videogiochi, compresi quelli italiani: nel 2019 il mercato dei videogiochi ha generato circa 150 miliardi di dollari nel mondo, rispetto ai circa 75 miliardi generati da musica + cinema + TV + servizi streaming. In tutto ciò, il mercato italiano è storicamente nella top10 mondiale, con 1.8 miliardi di euro di valore nel 2019.

La conclusione è impeccabile: La nostra raccomandazione è di considerare il ritiro dell'emendamento, in modo da salvaguardare l'istituzione del fondo di finanziamento prototipi di videogiochi presso il MISE e dare finalmente anche all'Italia la possibilità di competere in uno dei settori più dinamici e strategici per lo sviluppo tecnologico e occupazionale del nostro paese, al pari di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e tanti altri.

Storicamente la classe politica italiana ha sempre dimostrato una grossa avversione verso l'industria dei videogiochi. Un po' per opportunismo, un po' per ignoranza. Recentemente si sono avute ad esempio alcune dichiarazioni di Carlo Calenda che hanno fatto molto discutere, un po' per la loro assurdità e un po' perché provengono da uno che di economia dovrebbe capirne qualcosa, visto che è stato al ministero dello sviluppo economico. Con Mirella Liuzzi del Movimento 5 Stelle qualcosa sembrava essere finalmente cambiato, ma ora ci sta pensando Marianna Madia a cancellare il già di suo modesto passo in avanti fatto a supporto del mondo dello sviluppo nostrano. Proviamo a fermare questo scempio:

Pagina della petizione