Pokémon Scarlatto e Violetto sono sulla bocca di tutti, ma per i motivi sbagliati: la grafica del nuovo episodio della serie targata Game Freak lascia parecchio a desiderare, al punto da risultare intollerabile sugli schermi di una certa dimensione. Si tratta dell'ennesima conferma che c'è bisogno di Nintendo Switch Pro?
Nella recensione di Pokémon Scarlatto e Violetto, il nostro Raffaele Staccini ha spiegato che il comparto tecnico del gioco ha criticità evidenti, con texture di bassa qualità in particolare per quanto concerne il terreno, che si presenta come "un impasto sfocato di verde e marrone".
"L'illuminazione è ballerina, con ombre che appaiono e scompaiono a causa di un effetto pop-in che non risparmia alcun elemento dello scenario", continua l'articolo. "Il frame rate è instabile, con fenomeni di stuttering e cali sostanziosi ben al di sotto dei 30 fotogrammi al secondo."
"Le animazioni facciali sono minime, quelle dei movimenti sono fluide solo sui personaggi vicini: il numero di raccordi si riduce drasticamente all'allontanarsi dei personaggi, che finiscono così per muoversi come robot."
E ancora: "Si nota un netto stacco anche tra il dettaglio delle ambientazioni cittadine, afflitte da un aliasing piuttosto marcato (specie sulla TV) ma comunque studiate nelle geometrie e nella coerenza artistica, e gli scenari naturalistici, che come dicevamo in apertura risultano poco vari e spogli."
Ci sono aspetti del comparto tecnico che si salvano, vedi i modelli poligonali dei mostri e l'interfaccia rinnovata, ma è decisamente poco per un gioco così importante e ambizioso, che ha fatto registrare preorder da record nella storia della serie Pokémon.
Naturalmente Scarlatto e Violetto non sono gli unici titoli che fanno fatica su Nintendo Switch: la console ibrida giapponese ha fatto il proprio debutto ormai quasi sei anni fa, e pur provando a offrire un'esperienza sostanzialmente diversa rispetto alle piattaforme Sony e Microsoft, le sue limitazioni hardware diventano sempre più evidenti.
Queste problematiche fanno tornare inevitabilmente alla ribalta i rumor relativi all'ormai leggendario Nintendo Switch Pro, l'upgrade mid-gen che la casa di Kyoto pareva volesse lanciare ai tempi di Switch OLED, preferendo però alla fine quest'ultima revisione forse per via della crisi dei semiconduttori, che in quel momento si faceva sentire in maniera particolare e avrebbe compromesso il lancio di un nuovo hardware.
Che le voci siano fondate o meno, si moltiplicano gli utenti che aspettano il debutto di una versione potenziata di Nintendo Switch, che possa offrire una qualità dell'immagine in linea con i tempi una volta collegata a un televisore 4K e magari, grazie anche all'uso di tecnologie come il DLSS di NVIDIA, garantire frame rate sostanzialmente più stabili e fluidi rispetto a ciò che si vede in Pokémon Scarlatto e Violetto, nonché in tanti altri giochi.
Intendiamoci: è probabile che i motivi per cui l'ultimo episodio della serie Pokémon sia tecnicamente mediocre risiedano più nelle mancanze degli sviluppatori che non nell'effettiva capacità computazionale di Nintendo Switch, visto che non mancano esempi virtuosi sulla medesima piattaforma; ma è chiaro che una componentistica di più alto profilo potrebbe garantire uno sviluppo più agevole e un certo margine anche nelle esperienze open world.
Insomma, speriamo che i primi mesi del 2023 portino finalmente con sé l'annuncio di un nuovo modello di Switch che possa soddisfare anche queste esigenze e che, grazie alla retrocompatibilità, sia in grado di donare nuovo splendore a gioielli come The Legend of Zelda: Breath of the Wild e il suo ormai imminente sequel, alla disperata ricerca del giusto compromesso fra ambizioni e prestazioni.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.