Microsoft ha proposto a Nintendo un accordo per portare Call of Duty su Nintendo Switch per i prossimi 10 anni, ma questo richiederà un certo lavoro, cosa di cui Phil Spencer è ben consapevole, come riferito dal capo di Xbox al New York Times.
Come abbiamo visto, l'accordo di Microsoft per portare Call of Duty su console Nintendo rappresenta una mossa strategica di un certo peso per spingere verso l'approvazione dell'acquisizione di Activision Blizzard, ma richiederà anche un notevole impegno dal punto di vista tecnico.
Come riferito da Phil Spencer in un'intervista pubblicata da New York Times, per poter effettuare un port del genere ci sarà "sicuramente bisogno di lavoro".
Considerando che la serie non esce da anni sulle piattaforme Nintendo e che i capitoli più recenti sono decisamente avanzati dal punto di vista tecnologico, la trasposizione dei giochi della serie su Nintendo Switch potrebbe essere alquanto complessa. Il discorso sembra dunque escludere il fatto che possa trattarsi di giochi in versione cloud, come si poteva eventualmente ipotizzare per bypassare le questioni tecniche.
"Ci vorrà un po' di tempo", ha spiegato Spencer parlando della questione, ma "una volta che avremo preso il giusto ritmo, il nostro piano è fare in modo che, quando esce un capitolo di Call of Duty su PlayStation, Xbox e PC, questo sia anche disponibile nello stesso momento anche su Nintendo Switch".
Messa così, l'idea è che si tratti proprio di una trasposizione standard per un gioco destinato ad essere totalmente multipiattaforma, ma non è detto che Microsoft non abbia intenzione di adottare invece la soluzione del cloud. In ogni caso, per Spencer ci sarà bisogno di un "lavoro specifico" per far funzionare Call of Duty su Nintendo Switch, confidando comunque sulla possibilità che questo venga effettuato senza problemi, dopo "un po' di tempo".