La retrocompatibilità di PS5 e Xbox Series X si pone come un fattore estremamente importante nell'ottica del lancio delle due piattaforme next-gen. Anzi, per dirla tutta, si tratta di un aspetto che non aveva mai assunto in passato una tale rilevanza.
Il perché è presto detto: le nuove console non si limiteranno a far funzionare senza problemi i giochi attualmente disponibili per PS4 e Xbox One, ma li miglioreranno in vari modi attraverso boost del tutto automatici (come quello, clamoroso, che porta Assassin's Creed Unity a 60 fps fissi) oppure ottenibili tramite aggiornamenti mirati.
Il meccanismo alla base di questo concetto è molto semplice: se un titolo utilizza una risoluzione dinamica e/o un frame rate sbloccato, potrà girare su PlayStation 5 e Xbox Series X a 4K reali e/o a 60 fps. Laddove invece tali opzioni non siano presenti, come detto, si potrà intervenire con un semplice update che le abiliti.
La retrocompatibilità migliorativa è una feature introdotta da Microsoft su Xbox One e Xbox One X, ma che con la prossima generazione anche Sony impiegherà in maniera significativa. Si tratta a tutti gli effetti di un servizio straordinario, che viene offerto agli utenti in maniera completamente gratuita e che vanta un gran numero di vantaggi.
Il primo e più evidente è rappresentato dalla possibilità di conferire nuova linfa anche a titoli che abbiamo abbondantemente completato, ma che rigiocheremmo volentieri laddove ci sia la possibilità di farlo approfittando di una cosmesi migliorata tanto sul fronte della risoluzione quanto su quello della fluidità.
In secondo luogo, la retrocompatibilità migliorativa disinnesca in maniera sostanziale il meccanismo delle remaster, che tradizionalmente ci accompagna nel passaggio da una generazione di console all'altra, offrendoci fondamentalmente gli stessi risultati senza però richiedere l'esborso di una spesa ulteriore al di là di quella per l'acquisto del gioco originale.
Non ultimo, la retrocompatibilità va ad aumentare in maniera sostanziale la ludoteca disponibile fin dal lancio di PS5 e Xbox Series X, tanto che anche Sony ha pensato bene di sfruttare tale fattore con la PlayStation Plus Collection, mentre Microsoft lo fa già grazie all'ampio catalogo di Xbox Game Pass.
Probabilmente non c'è mai stata una feature in grado di catalizzare il consenso degli utenti in maniera così marcata, e sarà interessante nelle prossime settimane scoprire quali giochi la sfrutteranno e come. Nella speranza che a nessuno venga in mente di monetizzare anche su eventuali aggiornamenti per lo sblocco di risoluzioni e frame rate.
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