Samsung si prepara a entrare nell'era dei chip a 2 nanometri (nm) con il suo nuovo Exynos 2600, ma una recente voce di corridoio solleva dubbi sulla sua efficienza energetica. Secondo indiscrezioni riportate dal forum coreano Meeco e riprese da varie testate specializzate, il prossimo SoC della casa sudcoreana non integrerà un modem 5G nel chip, ma utilizzerà un componente separato.
Una scelta che, se confermata, potrebbe far perdere al nuovo Exynos parte del suo vantaggio competitivo rispetto ai rivali Snapdragon 8 Elite Gen 5 di Qualcomm e Dimensity 9500 di MediaTek.
Samsung Exynos 2600: prestazioni e consumi
Samsung avrebbe avviato la produzione di massa del chip Exynos 2600 a fine settembre 2025, basato sulla tecnologia GAA (Gate-All-Around) a 2nm. Questa nuova architettura promette fino al 12% di miglioramento delle prestazioni e una riduzione dei consumi energetici fino al 25% rispetto al nodo a 3nm.
Tuttavia, la mancata integrazione del modem 5G potrebbe annullare parte di questi benefici, poiché un modem separato comporta una gestione energetica meno efficiente e un consumo di potenza maggiore durante le operazioni di rete. Il problema principale risiede nella maggiore dispersione energetica che si verifica quando il modem e il processore non condividono lo stesso die.
Samsung Exynos 2600:
A differenza di Samsung, sia Qualcomm sia MediaTek hanno confermato che le loro piattaforme Snapdragon 8 Elite Gen 5 e Dimensity 9500 includeranno un modem 5G integrato, garantendo un equilibrio ottimale tra prestazioni e consumi. Anche Apple, pur utilizzando ancora modem Qualcomm esterni, si prepara a una transizione verso soluzioni interne con i baseband C1 e C2 sui futuri modelli di iPhone.
È bene ricordare che si tratta ancora di voci non confermate, e Samsung potrebbe sorprendere con un aggiornamento dell'ultimo minuto. Tuttavia, se l'indiscrezione dovesse rivelarsi fondata, l'Exynos 2600 rischierebbe di perdere terreno nella competizione dei SoC di fascia alta del 2026, proprio nel momento in cui la compagnia tenta di rilanciare la propria divisione semiconduttori con il nuovo nodo a 2nm.