5

Sempre più sviluppatori temono che l'intelligenza artificiale abbassi la qualità dei giochi

L'intelligenza artificiale desta sempre più preoccupazione tra gli sviluppatori di videogiochi, che temono un abbassamento della qualità dei giochi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   17/09/2025
MArio e Luigi bevono un drink

Le intelligenze artificiali generative preoccupano sempre di più gli sviluppatori, stando ai nuovi dati del Game Developer Collective. A essere aumentata è la paura che l'uso di queste nuove tecnologie peggiori la qualità dei giochi, paura quattro volte maggiore rispetto a quanto rilevato dai dati precedenti, che va a sommarsi alla grossa diffidenza dovuta all'elevato consumo energetico e al modo in cui i modelli vengono addestrati, rubando dati e informazioni.

Bassa qualità

Le statistiche-raccolte dal team di Omdia intervistando membri del panel del Game Developer Collective-mostrano un aumento del 13% nel numero di sviluppatori preoccupati per la qualità dei prodotti: dal 34% del 2024 al 47% del 2025. Sempre meno sviluppatori esprimono un giudizio positivo: dal già scarso 17% del 2024 si è passati all'11% nel 2025. Evidentemente la maggiore diffusione e l'uso di queste tecnologie hanno fatto crescere il pessimismo generale. Anche la percentuale di chi si dichiarava "neutrale" o riteneva che l'IA non avrebbe avuto impatti significativi sulla qualità è diminuita.

Gamedevelopercollectiveaiqualityslide

Secondo Brandon Sheffield, fondatore di Necrosoft Games e direttore di Demonschool, la tendenza delle IA a replicare quanto già fatto da altri, renderà i giochi più generici, "anche se questo non sarà immediatamente evidente al giocatore."

Sony ha comunicato i suoi piani sull'utilizzo dell'IA nello sviluppo dei videogiochi e in altri ambiti Sony ha comunicato i suoi piani sull'utilizzo dell'IA nello sviluppo dei videogiochi e in altri ambiti

Hilary Mason, CEO e fondatrice di Hidden Door, ha detto qualcosa di simile, definendo le IA mediocri e scadenti dal lato creativo. Mike Cook, docente al King's College, ha suggerito che il cambiamento di percezione potrebbe non riguardare tanto gli strumenti in sé, quanto le aziende che li utilizzano: "C'era la percezione che le aziende non volessero davvero usarli e che gli strumenti non fossero affidabili. Quello che abbiamo visto negli ultimi dodici mesi è che molte aziende li stanno usando comunque, nonostante i problemi e le proteste del pubblico." Secondo lui, sono sempre più gli sviluppatori obbligati ad accontentarsi di quanto passa l'IA.

Per Ilia Eremeev, fondatore di The Games Fund, esporre i giocatori a troppi contenuti generati dall'IA rischia di abbassare la percezione della qualità, nonostante ammetta che l'IA potrebbe velocizzare alcuni processi. È invece molto critico sull'idea di un flusso di lavoro "text-to-game" come quello mostrato da Electronic Arts nella sua presentazione agli investitori del 2024: "Descrivere sistemi complessi in linguaggio naturale è spesso più difficile che costruirli. Si finisce per avere risultati troppo astratti o si spreca più tempo di quanto se ne guadagni."